Picchiato solo per aver smarrito un documento: è quello che è successo ad un ragazzo mercoledì mattina che presta servizio come volontario nell'hub vaccinale in contrada Cipponeri. Un uomo infatti ha aggredito il giovane con uno schiaffo dopo un iniziale diverbio. Per il ragazzo sono state necessarie le prime cure del pronto soccorso del Sant'Antonio Abate di Erice.
Subito sono arrivati i messaggi di solidarietà da parte dei primi cittadini di Trapani e Erice.
Il sindaco Giacomo Tranchida, a nome dell'intera Città di Trapani, ha espresso la sua piena solidarietà nei confronti del giovane volontario «Pur comprendendo l’esasperazione delle non tollerabili oltremodo code al centro vaccinazione di via Salemi, accompagnate dalla preoccupazione per la propria salute - dichiara il sindaco Tranchida - è comunque assolutamente inaccettabile quanto accaduto al giovane uomo che, espletando il suo civico dovere, ha ricevuto uno schiaffo al volto cadendo a terra. A lui, giungano gli auguri di pronta guarigione per tornare a svolgere presso l'hub le attività che consentiranno al nostro territorio di tornare a vivere e in salute quanto prima».
Parole di solidarietà anche dalla sindaca di Erice, Daniela Toscano e dall'assessore con delega alla Protezione Civile, Vincenzo Giuseppe di Marco
«L’aggressione subita ieri da un volontario dell’associazione P.A. Humanitas impegnato nelle operazioni di accoglienza dei cittadini in attesa di vaccinazione è un fatto deplorevole e da condannare».
«Purtroppo non ci si rende mai conto abbastanza del lodevole, generoso e gratuito servizio pubblico che offrono le associazioni di Protezione Civile – aggiungono sindaca e assessore -. Sarebbe scorretto non ricordare, ad esempio, quanto sia stato prezioso, forse indispensabile, il supporto fornito durante la fase pandemica, soprattutto quella più complicata. I nostri volontari, infatti, hanno portato sostegno e conforto alla fascia più debole e sensibile della nostra comunità. Lo hanno fatto con disinteressato spirito di servizio e nonostante i rischi, mettendo a disposizione energie e tempo che avrebbero potuto dedicare alle proprie famiglie».
«Per questi motivi, episodi di odio ed intolleranza come quello accaduto ieri appaiono ancora più fuori luogo e gratuiti – aggiungono -. Nel sottolineare la solidarietà nei confronti del volontario aggredito e dell’associazione Humanitas che tanto si adopera anche nel territorio ericino, con l’auspicio che episodi come questo non si verifichino più, invitiamo i nostri volontari a non demoralizzarsi e, anzi, a trarre nuove e solide motivazioni da mettere in campo a favore dei più fragili».