​A Castellammare una petizione popolare per chiedere la revoca dell’ordinanza che vieta l’accensione dei ceri

La raccolta firme chiede all’amministrazione comunale di individuare misure di sicurezza alternative

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
19 Dicembre 2024 15:20
​A Castellammare una petizione popolare per chiedere la revoca dell’ordinanza che vieta l’accensione dei ceri

“Maria Santissima del Soccorso è luce per Castellammare”: è la denominazione della petizione popolare partita a Castellammare del Golfo ed intitolata alla Santa Patrona della cittadina del Golfo.

L’iniziativa è nata dopo l’ordinanza dell’amministrazione comunale che vieta l’accensione dei ceri durante le processioni cittadine.

I cittadini che hanno promosso la raccolta firme sottolineano che“le tradizioni definiscono e caratterizzano l’anima e l’identità di un popolo. Tramandate da una generazione all'altra, sono testimonianza viva di una cultura legata alla natura e alle stagioni, ai cicli della vita, ai riti sacri e alla devozione religiosa. La processione patronale di Maria Santissima del Soccorso rappresenta, da sempre, per la comunità castellammarese un comune gesto di identificazione e una visibile manifestazione di unità.

Percorrendo le vie del centro storico di Castellammare del Golfo, la sera del 21 agosto, si può percepire questo genuino legame fra il popolo, sinceramente e spontaneamente coinvolto, e la sua amatissima patrona.

Trascorsi alcuni mesi dall’ultima processione, che ha amareggiato e turbato gli animi di molti cittadini, è nostro intento sensibilizzare le pubbliche autorità, sottolineando l’importanza che manifestazioni come questa ricoprono ancora oggi nella nostra realtà locale.

Lontani da sterili polemiche o da strumentalizzazioni politiche, vogliamo ribadire l’importanza del cero acceso nella processione patronale, che da sempre la contraddistingue, rendendola unica dalle altre”.

Nella petizione i cittadini dicono che l’accensione dei ceri è

“un elemento importante, un simbolo, non solo dal punto di vista religioso (come segno della luce e della fede), ma anche da quello storico/culturale, che ha finanche ispirato scrittori e poeti, come il nostro concittadino Vincenzo Ancona…”

I ceri accesi in processione, inoltre, contribuiscono a garantire l'unitarietà, la compattezza e la continuità dello snodarsi della sacra processione lungo il suo percorso. A riprova di ciò, non è temerario affermare che (anche) la loro assenza abbia infelicemente concorso a determinare l'esito palesemente fallimentare della serata del 21 agosto 2024.

Si sottolinea, dunque, la storicità e la tipicità della tradizione, forse l’ultima ancora sopravvissuta ed esistente a Castellammare sino ai nostri giorni, che, per tali motivi, va tutelata in ogni suo aspetto, affinché non diventi un lontano ricordo, come lu jocu di l'antinna, la gara delle barche o la discussa corsa dei cavalli...”

I promotori della petizione fanno precise richieste all’amministrazione comunale:

“La petizione popolare “Maria SS del Soccorso è luce per Castellammare del Golfo” chiede la revoca della dura e affrettata ordinanza n.19 del 24 luglio 2024, che ha vietato l’accensione dei ceri durante la processione, interrompendo secoli di consuetudine popolare.

A questa richiesta ne accostiamo un’altra: l’individuazione di misure di sicurezza idonee a garantire che nessuno si faccia male nel post processione. Siamo consapevoli che, trattando la cera colante come di consueto, i rischi per l'incolumità permangano, ma riteniamo, altresì, che possano individuarsi soluzioni alternative, affinché la cera non si attacchi all’asfalto rendendolo scivoloso. La soluzione più veloce ed immediata non sempre risulta essere quella più opportuna ed efficiente, soprattutto se a farne le spese è un gesto secolare, la cui abolizione ci impoverisce ancora una volta come comunità.

Ci appelliamo pacificamente al nostro Sindaco, all’amministrazione e al consiglio comunale, affinché, tenuto conto della volontà popolare, individuino valide alternative per mantenere viva questa nostra tradizione”.

I cittadini, sottolineando che la petizione è lontana da qualsiasi presa di posizione politica, invitano a firmare la petizione popolare nelle attività commerciali aderenti e nelle rivendite di tabacchi -anche nel mercatino settimanale di sabato 21 e 28 dicembre quando tra le bancarelle saranno presenti i promotori della raccolta firme- ed a seguire le pagine social per le indicazioni su come e dove firmare.

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