VIDEO – Per la rubrica un libro tira l’altro: “La trilogia di Fred Uhlman”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
04 Febbraio 2021 12:24
VIDEO – Per la rubrica un libro tira l’altro: “La trilogia di Fred Uhlman”

La trilogia  è ambientata durante la dittatura nazista in Germania (1933-1945) ed è ispirato alla vita di Fred Uhlman: l’amicizia tra Hans e Konradin protagonisti del romanzo è messa a dura prova dalle leggi razziali, tanto che Hans dovrà fuggire all’estero e scoprirà la verità sul destino dell’amico solo dopo la Seconda guerra mondiale. Stoccarda: Hans Schwarz, è un ragazzino ebreo appartenente a una famiglia borghese e colta. Il padre di Hans è un medico e un ex soldato insignito durante la Prima guerra mondiale con la Croce di Ferro nutre un forte sentimento nei confronti della patria.

Un giorno nella sua classe arriva un ragazzino di famiglia nobile, Konradin von Hohenfels, che ha un atteggiamento sostenuto e non lega con nessuno dei compagni; la famiglia gli ha infatti trasmesso un sentimento di superiorità rispetto agli altri, che deriva dall’onore di appartenere ad una delle famiglie più importanti del Paese. Tuttavia, Hans si sente attratto da Konradin e un giorno riesce a vincerne la timidezza mostrando in classe la sua collezione di monete. Grazie a questa, i due ragazzi diventano amici, e Konradin si reca spesso a casa di Hans, di cui conosce i genitori e che frequenta quotidianamente.

I due stringono un legame particolarmente forte, che li porta a conversare sia di argomenti leggeri e spensierati sia di temi impegnativi, come l’esistenza di Dio o il significato della morte. L’unico punto oscuro nel loro rapporto è relativo all’atteggiamento di Konradin nei confronti dei propri genitori: egli infatti invita Hans a casa propria solo quando questi sono assenti. Una sera, in occasione di una rappresentazione teatrale, Konradin, in compagnia della madre, ignora addirittura l’amico, fingendo di non conoscerlo.

Quando Hans chiede il perché di questo atteggiamento a Konradin, egli spiega che i genitori, hanno idee antisemite e non vogliono che il figlio frequenti ragazzini ebrei. La situazione peggiora con l’avvento di Adolf Hitler al potere, nel 1933: a scuola si diffondono pregiudizi ostili agli ebrei anche da parte degli stessi professori. In un’occasione, Hans viene anche alle mani con dei compagni di classe che l’hanno insultato in quanto ebreo. Hans e Konradin vedono così allentarsi i loro rapporti.

Intuendo il pericolo per il figlio, i genitori di Hans lo mandano in America; Hans abbandona così la scuola poco prima di Natale. Appena prima della partenza di Hans, Konradin scrive all’amico e, sebbene nella sua lettera attesti la stima nei suoi confronti, egli ammette la fascinazione per Hitler, arrivando persino a sostenere che sia stato inviato da Dio per risollevare le sorti della Germania. Hans è addolorato  dall’atteggiamento dell’amico e soprattutto dall’allontanamento dalla sua famiglia che comprende essere in pericolo.

I genitori di Hans si suicideranno e lui resterà in America dove continuerà i suoi studi e si farà una nuova vita. Tutto ciò che lo porta a ricordare la Germania gli fa male, lo ferisce vorrebbe dimenticare. Molti anni dopo riceve un opuscolo del suo vecchio liceo di Stoccarda con la richiesta di un contributo per la costruzione di un memoriale agli studenti caduti in guerra fra questi  compare anche Konradin von Hohenfels  che è stato giustiziato perché implicato nel piano per uccidere Hitler.

Hans comprende allora che l’amicizia che lo legava così saldamente a Konradin non è mai stata tradita e durerà oltre la morte Il romanzo breve di Uhlman affronta molti temi importanti, come l’amicizia adolescenziale (che resiste al di là del tempo o degli errori che tutti noi commettiamo), il peso delle differenze sociali, l’insensatezza delle discriminazioni razziali, il coraggio di compiere scelte scomode, l’orrore della guerra e del regime nazista. Queste tematiche sono strettamente correlate e si ripropongono e intrecciano nel corso della narrazione.La narrazione è in prima persona, in quanto è Hans che ci racconta direttamente con la sua voce ciò che è stata la sua vita, concentrandosi sugli eventi drammatici che lo hanno allontanato dalla Germania e dal suo amico Konradin.

Questa scelta favorisce l’immedesimazione del lettore negli eventi e nella psicologia dei personaggi, permettendo di seguire l’evolversi delle vicenda e di venire sorpresi dal “colpo di scena” finale, che ricongiunge, a distanza di anni, Hans e Konradin.Tema centrale dell’opera è quindi l’amicizia che nasce, si consolida, si spezza e si ricompone tra i due protagonisti principali; questo sentimento si dimostra più forte e duraturo sia degli eventi storici che separano Hans e Konradin che dell’odio strisciante verso gli ebrei e, più in generale, i “diversi” alimentato dal regime nazista.

Ciò non toglie che i due amici siano assai diversi tra loro: Hans, è un ragazzo semplice e timido, è subito colpito da Konradin e ne desidera l’amicizia e la confidenza è quindi assai ferito dalla scelta di Konradin di evitarlo in quanto ebreo e di aderire poi al movimento nazista. Konradin invece è una figura più complessa: egli è altero e solitario, convinto della sua superiorità sociale rispetto agli altri ma al tempo stesso avido di affetti genuini. Dalle parole della sua lettera si può ipotizzare che egli sia sinceramente convinto che Hitler possa davvero essere portatore di cambiamento e che, nella sua infantile ingenuità, pensi che gli “ebrei buoni” non subiranno nessun sopruso.

Konradin successivamente resosi conto della malvagità dell’ideologia nazista e degli orrori in suo nome perpetrati, non esiterà a sacrificare la propria vita nel tentativo eroico di far cessare l’incubo nazista pacificando la sua anima. Dal romanzo è tratto un bellissimo film del 1989.

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