Quello che celebriamo oggi è il 33° anno senza Mauro. Lo facciamo come ogni anno, alla "Stele per Mauro" sul luogo dell'omicidio, insieme alle Istituzioni. Lo facciamo subito dopo alla nostra maniera, insieme agli artisti, accanto al luogo dove si trovano i suoi resti, all'interno del cimitero di Valderice, avendo la certezza che questa cosa gli sarebbe tanto piaciuta. Lo facciamo, infine, intitolando il ricordo di quest'anno "Mauro 'n Trapani", poesia dialettale del nostro amico Vito Blunda, recentemente scomparso.
Alla fine dello scorso anno, con la sentenza della Cassazione, si è concluso definitivamente il processo per il suo omicidio, e quest'anno si è chiuso il processo ai suoi "depistatori", in massima parte dichiarati colpevoli ma prescritti.
A meno di improbabili novità future, la vicenda giudiziaria è definitivamente chiusa. I Tribunali della Repubblica hanno sancito che si è trattato di un omicidio di mafia, e che in tanti hanno operato perché non venisse svelata la verità, soprattutto tra chi aveva la responsabilità di svolgere le indagini, come purtroppo è spesso accaduto in Italia.
A fronte di un'unica condanna, lo scenario storico e politico all'interno del quale l'omicidio di Mauro è maturato, è stato disvelato in modo compiuto, nonostante non tutte le concause siano state accertate. Pertanto l'intera comunità trapanese, insieme a noi, può ritenersi soddisfatta perché è stato fatto un ulteriore ed importante passo nella lunga lotta contro la criminalità mafiosa, insieme alla consapevolezza, però, che la conclusione del percorso di liberazione dalle mafie economiche e criminali non è vicina. Oggi il compito della società responsabile, dell'associazionismo e del volontariato, è quindi anche di Ciao Mauro, è quello di diffondere la consapevolezza, contro ogni ipotesi di normalizzazione, che la guerra non è vinta. In nome di questi principi, ci riuniamo ancora una volta nel nome di Mauro "vittima di mafia".
Comunicato stampa