Vaccinazione anti-covid, istituita piattaforma per agevolare la distribuzione dei vaccini

Redazione Prima Pagina Trapani
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18 Gennaio 2021 18:09
Vaccinazione anti-covid, istituita piattaforma per agevolare la distribuzione dei vaccini

Con 1.153.501 di vaccinati l'Italia è prima in Europa e inizia a somministrare il richiamo a chi ha già ottenuto la prima dose del siero Pfizer-BionTech. Con priorità al personale sanitario. Alcune regioni hanno già terminato le scorte e dalla prossima settimana dovrebbero tornare regolari le consegne del vaccino tedesco che hanno rallentato la campagna. E venerdì 29, si attende la decisione dell'Agenzia europea del farmaco su quello di AstraZeneca. In Sicilia, al momento, sono 94.716 i vaccini somministrati.

73.164 ad operatori sanitari e sociosanitari, 18.196 a personale non sanitario e 3.356 ad ospiti delle strutture residenziali. Secondo la tabella di marcia del governo la priorità continua a essere il personale sanitario, le Rsa e gli anziani da 80 anni in su, una fetta della popolazione di circa 6 milioni di persone. Un problema si pone però sulla possibilità di introdurre l'obbligo per medici e professionisti della sanità impiegati in strutture pubbliche: la mancata adesione di queste categorie alla campagna vaccinale potrebbe far mancare l'obbiettivo di avere ospedali Covid free.

Una questione aperta che non è stata ancora risolta. Intanto il nuovo decreto legge anti-Covid, approvato dal Consiglio dei Ministri, istituisce una piattaforma online per agevolare la distribuzione dei vaccini a livello nazionale. Un sistema che aiuterà ad agevolare, sulla base dei fabbisogni rilevati, le attività di distribuzione sul territorio nazionale delle dosi vaccinali, dei dispositivi e degli altri materiali di supporto alla somministrazione, e il relativo tracciamento". La nuova piattaforma online, su istanza della Regione o Provincia autonoma, offre anche un supporto nelle "operazioni di prenotazione delle vaccinazioni, e di certificazione delle stesse, nonché le operazioni di trasmissione dei dati al Ministero della salute", si legge nel decreto.

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