Usca in tilt, errori e ritardi dell'Asp sui tamponi paralizzano Trapani ed Erice

Disorganizzazione e poco personale. L' Azienda sanitaria del tuttto impreparata nel fronteggiare la situazione

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
07 Gennaio 2022 16:40
Usca in tilt, errori e ritardi dell'Asp sui tamponi paralizzano Trapani ed Erice

Auto incolonnate alla cittadella della salute nella speranza di fare un tampone per accertare la positività al covid. Nella speranza, si. Perché la situazione in cui si trova la nostra città nel pieno della quarta ondata della pandemia è incresciosa. Com’è ormai noto Omicron corre velocissima e i contagi aumentano. Alla data del 5 gennaio tra Trapani ed Erice i positivi erano 1913 e, probabilmente, continueranno ad aumentare. Tantissime le persone che hanno deciso di autodenunciarsi all’asp, segnalando la propria positività e osservando l’isolamento domiciliare obbligatorio. A quel punto sono passati in carico alle Usca che dopo aver effettuato il primo tampone di conferma non hanno più dato notizie, non solo non recandosi a casa dopo i sette giorni ma nemmeno comunicando con le persone in quarantena via mail o altro. 

Una situazione imbarazzante che dimostra come l’azienda sanitaria Provinciale, dopo ben due anni di pandemia, si sia fatta cogliere del tutto impreparata a fronteggiare un’ondata di contagi prevedibile. Abbiamo cominciato con le file agli hub vaccinali, svuotati di personale nei mesi scorsi perché la richiesta non era più tanto alta. Adesso che è partita la corsa alla terza dose, com’ era prevedibile, manca personale medico e amministrativo. 

 Poi il “problema Usca”, pochi, pochissimi operatori in grave affanno nel gestire così tanti casi per cui viene chiesto ai soggetti positivi di recarsi a fare il tampone liberatorio in modalità drive- in. Ieri sera, alla cittadella della salute fino alle 23 c’era una sola postazione con soli 3 operatori e auto in fila per ben 4 ore. Lasciamo immaginare lo stato d’animo di chi era in attesa.

Come se tutto ciò non bastasse errore nell’invio dei referti dei tamponi di controllo su positivi. Dati personali errati, esiti e indirizzi mail sbagliati a cui si aggiunge quello dell’indicazione in chiaro dei nomi dei destinatari della convocazione per sottoporsi al controllo covid. 

Insomma, un sistema che fa acqua da tutte le parti. E se da un lato c’è da elogiare i pochi operatori che con turni massacranti e in piena emergenza portano avanti il loro lavoro, dall’altro si registra il totale fallimento della struttura sanitaria che non si è saputa attrezzare adeguatamente per fronteggiare una situazione che, sapevamo, poteva verificarsi dato l’alto livello di contagiosità di questa variante.

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