“Trapani Urbs Invictissima”, alla scoperta di via Giudecca

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
31 Maggio 2020 10:32
“Trapani Urbs Invictissima”, alla scoperta di via Giudecca

Terza puntata della rubrica storica che approfondirà le origini dei quartieri trapanesi: un ritorno al passato per conoscere meglio la storia della città dei due mari e delle strade che quasi ogni giorno percorriamo. Una delle vie più importanti del quartiere San Pietro, capace di raccontare la storia del rione e di Trapani, è sicuramente Via Giudecca. Il nome Giudecca, che deriva dal latino Iudaicus «giudaico», non è un termine utilizzato solo nella nostra città. Essa, infatti, era la denominazione che veniva data ai quartieri abitati dagli Ebrei nelle varie zone italiane.

A Trapani la Comunità Ebraica fu molto importante perché, grazie alla sua laboriosità e abilità nel commercio, portó allo splendore la nostra città. Forse è proprio per questo che esistono più vie che ricordano la sua presenza, come Via degli Ebrei e la stessa Via Giudecca che, nel periodo fascista rischiò di perdere la propria titolazione a favore di Via Guglielmo Marconi, ma ciò non venne mai attuato. Percorrendola si percepisce l’abbandono, sensazione che vivono gli stessi abitanti di Via Giudecca che, però, diventano delle vere e proprie guide turistiche per chi si ritrova a visitare quella zona.

Una di queste è D’Antoni "u Bummularo", che vive in questa via da più di sessant’anni. Se la ricorda bene, lui, Via Giudecca con il basolato in pietra. E ricorda una Via Giudecca laboriosa, piena di vita e di botteghe di artigiani (come la donna Pasquala con la sua rattata – ghiaccio tritato con lo sciroppo – il padre dello scienziato Zichichi che riparava le scarpe, la pasticceria Renda, la cantina Siciliana o la macelleria Auci). Ricorda bene anche il Palazzo Ciambra, detto a Jurèca, grande esempio di architettura siciliana grazie all’unione di elementi gotici, rinascimentali e catalani (come l’ornamento a punta di diamante).

Edificato dai banchieri Sala tra la fine del 1300 e l’inizio del 1400, dopo la cacciata degli Ebrei dalla Sicilia fu acquisito dalla famiglia Ciambra, il cui stemma nobiliare risalta sul grande portone d’ingresso. Il palazzo, che fu sede di una scuola superiore di studi ebraici e forse della Sinagoga principale, potrebbe essere un fiore all’occhiello per la nostra città. Potrebbe ma non è, perché ad oggi riversa in uno stato di totale degrado. Proprio come tutta la zona, composta da case solitamente basse e malsane e costruite tutte unitamente per coprire la via dal vento e dall’umidità.

Arrivando all’angolo tra Via Giudecca e Via degli Ebrei è collocabile un’antica Sinagoga, trasformata in Chiesa Latina (Cappella Iesus Christus) dove i Padri Domenicani vi si stabilirono per un decennio. Oggi è rimasta solo una lapide, in cui è rappresentato il Santissimo Sacramento, che veniva utilizzata per esporre il nome della Chiesa in cui si sarebbero svolte le Quarantore Circolari. La Via Giudecca, piena di storia e tradizione, oggi viene trattata come se fosse una zona qualunque.

Rimane viva grazie agli abitanti e ai pochi lavoratori rimasti, che hanno deciso di non abbandonare quell’area, nonostante loro vivano quella sensazione ogni giorno. Chiara Conticello

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