Trapani, successo per la rappresentazione teatrale del Liceo "Rosina Salvo"

Lo spettacolo “Eros, incroci e declinazioni – L’amore nella filosofia” ha mescolato teatro, filosofia e musica

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
23 Maggio 2025 10:27
Trapani, successo per la rappresentazione teatrale del Liceo

Una matinée per gli studenti, poi una serata di replica per le famiglie: in scena “Eros, incroci e declinazioni – L’amore nella filosofia”, uno spettacolo che ha mescolato teatro, filosofia e musica, esplorando l’amore in tutte le sue sfumature: dalla passione alla delusione, dall’istinto all’idealizzazione. Un progetto teatrale e formativo, ideato e diretto dal prof. Francesco Balò, docente di filosofia del Liceo Rosina Salvo di Trapani, con la direzione musicale della prof.ssa Rosaria Bonfiglio, referente dei PCTO dell'Istituto, che ha curato la scelta e l’esecuzione dal vivo dei brani, legati tematicamente ai momenti chiave della rappresentazione.

Quattro laboratori hanno esplorato l’amore attraverso le parole dei filosofi, scrittori, e poeti che hanno influenzato la nostra cultura: da Platone a Schopenauer, da Nietsche a Freud, da Dostoevskij a Sartre. E poi la musica e le parole: Rino Gaetano, Fabrizio De Andrè, Franco Battiato, Max Gazzè. Un’occasione per interrogare le proprie emozioni attraverso il linguaggio della filosofia, del teatro, dell’arte e della musica, ma anche attraverso il linguaggio dei ragazzi, per imparare a riconoscere la complessità dell’amore, le sue luci e le sue ombre, e per mettersi in guardia dalle sue derive più tossiche e possessive. Un’attività didattica sostenuta dalla dirigente scolastica Giuseppina Messina, nell’ambito di un progetto di educazione affettiva e sentimentale.

Uno spettacolo che è stata anche la rappresentazione viva di ciò che è la scuola oggi e per gli studenti, ma forse soprattutto per le loro famiglie. Un «viaggio a metà tra turbamento e pensiero, destinazione ignota ma carica di significati: l’amore» l’ha definito il professore Balò usando la metafora di un volo aereo in cui l’equipaggio di studenti e docenti ha offerto «assistenza filosofica, spunti di riflessione e qualche paradosso salvavita». Agli spettatori non è rimasto altro che «allacciare le cinture del dubbio e regolare lo schienale delle aspettative, spegnere i dispositivi elettronici del pregiudizio o, in alternativa, attivare la modalità aereo della sospensione del giudizio». Ultimo consiglio dell’equipaggio «tenere acceso il pensiero critico per tutta la durata del viaggio».

Una presentazione originale che ha centrato però l’obiettivo di fare sintesi del lavoro di un anno pensato come un percorso di educazione sentimentale che, come ha detto il filosofo Diego Fusaro, sta nella rilettura dei grandi classici della filosofia e della letteratura. Tre gli interventi di Fusaro che si è prestato a tenere una sorta di lectio magistralis tra una performance e l’altra. Sul palco si sono messi in gioco, insieme agli studenti, il professore Alessandro Conticelli, nei panni di attore fine dicitore, e il professore Paolo Marciante che ha interpretato con cuore e anima “La canzone dell’amore perduto” di De André, entrambi amati e applauditi dagli studenti.

«Un percorso – ha detto la professoressa Bonfiglio – che testimonia il valore della formazione, una scuola che non si limita a trasmettere nozioni, ma che educa al pensiero critico, alla passione per la conoscenza e alla ricerca del senso. I nostri metodi e percorsi didattici sono pensati per aprire orizzonti e preparare i nostri studenti a un futuro consapevole, libero e profondamente umano».

«Abbiamo fatto scuola, la cosa più semplice e dimenticata del mondo – ha detto la termine dello spettacolo il professore Balò –. La scuola è ciò che accade dentro l’aula ed ogni ragazza o ragazzo, soprattutto a questa età, ha un’esigenza primaria: che qualcuno li veda, che qualcuno entrando in classe gli dica implicitamente, tu esisti, tu sei qui e io ti vedo! Questo tu esisti dovrebbe essere l’unica missione di un insegnante: è la sintesi tra amore e filosofia».

Sul palco alcuni interventi, musica e parole, sono stati animati dalle danzatrici della scuola Spazio Danza con la coreografia di Giorgia Bevilacqua. Contributi esterni Francesco Virgilio alle percussioni e Matteo Battiata alla chitarra.

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