Due sconfitte in casa, una serie in salita e una trasferta che si preannuncia incandescente: la Trapani Shark si presenta a Gara 3 della semifinale playoff LBA con le spalle al muro, ma senza intenzione di alzare bandiera bianca.
Domani sera, in un PalaLeonessa già sold out, gli uomini di Jasmin Repeša andranno a caccia dell'impresa per prolungare la serie e tenere viva una stagione che resta comunque straordinaria. Le prime due gare al PalaShark hanno mostrato una differenza netta in termini di esecuzione, lucidità e percentuali.
In Gara 1, Brescia si è imposta di misura (92-93) in una partita intensa, condotta per larghi tratti dagli ospiti. I granata hanno avuto il merito di rientrare più volte, ma non sono mai riusciti a mettere la testa avanti nei momenti decisivi, penalizzati da scelte affrettate e da una difesa che ha concesso troppo.
Gara 2 è stato un film già visto: 77-85 il finale, con i lombardi sempre avanti nel punteggio e capaci di resistere a ogni tentativo di rientro dei padroni di casa. Per Trapani è emersa una criticità evidente: la bassa percentuale nel tiro da tre punti, un fondamentale che in stagione fatto la differenza. L'attacco ha faticato a trovare ritmo, mentre la Germani ha colpito con la solita distribuzione equilibrata e un’intensità costante per 40 minuti.
Ora la serie si sposta a Brescia, dove i granata cercheranno una vittoria che può cambiare tutto. L’impresa è difficile. È successo solo due volte nei playoff LBA: Nel 2003, la Benetton Treviso ribaltò la Viola Reggio Calabria nei quarti di finale, imponendosi in Gara 5 al PalaVerde (79-59) grazie ai 14 punti di Tyus Edney e ai 12 di Marcelo Nicola, allora futuro allenatore. Nel 2012, fu la Scavolini Siviglia Pesaro a scrivere l’altra impresa, risalendo dallo 0-2 contro Cantù e vincendo Gara 5 a Desio (69-78) grazie a James White (21 punti) e Jumaine Jones (17).
Nel frattempo, l’altra semifinale tra Milano e Virtus Bologna è sull’1-1, dopo la vittoria di ieri sera dell'Olimpia al PalaSegafredo.
Trapani sa di non poter più sbagliare, ma ha ancora armi per giocarsela: servono lucidità, un attacco più efficace e la durezza mentale che coach Repeša sa trasmettere nei momenti cruciali.