"Trapani Popolare", personaggi che hanno fatto la storia: Carmelo Morreale

Prima puntata della rubrica targata Prima Pagina Trapani che racconterà i cittadini "popolari" ricordati da tutti.

Maria Chiara
Maria Chiara Conticello
06 Febbraio 2022 10:16

«Dopo Modigliani e Morandi c’è Morreale». A Trapani, per raccontare di “U Maestro” si usava dire così. Una frase semplice ma che nasconde tanta verità.

Perché Carmelo Morreale, proprio come Amedeo Modigliani, può essere definito un “Artista Maledetto” e, come invece Giorgio Morandi, è sicuramente un pittore fuori dagli schemi.

Quella di Morreale è indubbiamente un’arte che arriva, fatta di linee semplici, sfumature di colore mediterranee e accennate in cui riecheggiano barche, fiori, volti e i luoghi di Trapani.

Un’arte apprezzata da pochi e, il più delle volte, disprezzata. Perché di Carmelo Morreale, ancora oggi, si dice di tutto: per alcuni è un pazzo, per altri esagerato, strano o tormentato.

Eppure Carmelo Morreale si è fatto amare dai suoi concittadini anche per questo: perché, girovagando per le vie della città, era solito discutere di arte di filosofia e si fermava con i ragazzi per raccontare i momenti più belli della sua vita – dal liceo artistico frequentato a Palermo al trasferimento all’Estero per una decina d’anni –.

E poi esiste la parte bella di Carmelo Morreale, quella ricordata da tutti: la sua capacità di creare veri e propri capolavori in poco tempo, seduto in una panchina. Schizzi che, poi, venivano quasi sempre venduti per pochi soldi. A volte, invece, Morreale li donava in cambio di passaggi in auto o di una manciata di sigaretta. Composizioni artistiche che, ancora oggi, arredano la casa di tanti trapanesi.

Con la sua stravaganza – in tanti lo ricordano in giro per il Centro Storico a dorso nudo, scalzo o con addosso solo un cappotto – ha dimostrato quanto un artista, seppur con un filo di follia, riesca ad entrare nel cuore della gente e a non uscirne più, nonostante il passare degli anni.

Con la sua arte informale e a volte inconcepibile, Carmelo Morreale ha fatto – seppur a modo suo – la storia di Trapani. Quella Trapani che lo ha disprezzato; quella Trapani che lo chiamava affettuosamente “Maestro”; quella Trapani che, con il passare del tempo, ha iniziato ad apprezzarlo per il suo animo buono – seppur tormentato – e per la sua arte capace di stupire e di far affermare che «dopo Modigliani e Morandi c’è Morreale».

PH: Arturo Safina

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