Trapani nel passato: Invittissima e Chiave del Regno

La città era conosciuta per le fortificazioni inespugnabili che valsero il famoso appellativo.

25 Settembre 2021 17:15
Trapani nel passato: Invittissima e Chiave del Regno

Un termine forte, espressivo che ha identificato Trapani nel corso dei secoli. Una città invincibile nel nome come il vero carattere gattopardiano vuole, facendo sentire tutta la forza ai cittadini che nei decenni l’hanno abitata. I trapanesi hanno resistito ai nemici, alle intemperie, alla peste ed alla guerra mondiale, con quello spirito di sopravvivenza e ricostruzione che solo un siciliano può avere. La storia di ‘Trapani Invittissima’ ha origine durante il XIV e il XV secolo, quando la città si espanse e venne considerata il centro più importante della Sicilia occidentale dal punto di vista politico ed economico.

Nel 1478, Ferdinando il Cattolico (re di Sicilia; re consorte di Castiglia; re d'Aragona, Valencia, Sardegna, Maiorca e titolare di Corsica, conte di Barcellona e delle contee catalane; re di Napoli; reggente di Castiglia e re dell'Alta Navarra) concesse alla Città il titolo di Invittissima per le ‘gloriose resistenze fatte ai nemici del regno’. Qualche decennio dopo, precisamente il 20 agosto 1535 l’imperatore Carlo V arrivò a Trapani dopo aver conquistato Tunisi, soggiornando per due settimane nel cinquecentesco Palazzo Sieri Pepoli poi acquistato dal laborioso concittadino Agostino Burgarella Nasta nel 1700 (sepolto nella Chiesa di San Domenico e fautore della costruzione del teatro Ferdinandeo, poi denominato Garibaldi in un secondo momento), sito tra via Carreca e via Barone Sieri Pepoli.

In questo palazzo è ancora presente l’effige di Carlo V con il volto scolpito sotto la corona imperiale. La città si era ormai talmente affermata nello scacchiere geopolitico dell'epoca da meritare dallo stesso Carlo V l'appellativo di ‘Chiave del Regno’ e la riconferma del titolo di Invittissima. Durante la sua permanenza a Trapani, Carlo V giurò di mantenere i privilegi della città, compreso quello con cui il Senato cittadino poteva conferire lauree in medicina, fisica, teologia, matematica, belle arti e giurisprudenza.

Una città ricca di storia, cultura e tradizioni che, con alterne vicende, ha attraversato momenti di alto splendore, essendo paragonata alle repubbliche marinare, e momenti di sufficiente sopravvivenza nel secondo dopo guerra. Adesso la Città sembra riavere un periodo di ripresa, la strada sembra essere quella giusta, ma ognuno di noi deve essere consapevole del potenziale di questa Città, salvaguardandola e proteggendola.

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