Trapani, la Mare Jonio non può salvare i migranti

Secondo quanto riporta l'ONG, la Capitaneria di Porto avrebbe negato la certificazione di nave da salvataggio

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
12 Settembre 2023 19:37
Trapani, la Mare Jonio non può salvare i migranti

È polemica in città dopo la notizia che la Capitaneria ha negato all’imbarcazione di Mediterranea Saving Humans la certificazione di nave da salvataggio.

A renderlo noto è stata proprio l’ONG.

«La volontà del Governo italiano di ostacolare e bloccare le navi del soccorso civile – scrive la Mediterranea Saving Humans in una nota – ha fatto registrare nelle ultime ore un ulteriore negativo salto di qualità: è stato infatti ordinato dalla capitaneria di porto di Trapani alla società armatrice della nostra Mare Jonio di “rimuovere dalla nave prima della partenza le attrezzature e gli equipaggiamenti imbarcati a bordo per lo svolgimento del servizio di salvataggio”. Pena la violazione dell’articolo 650 del Codice Penale che prevede l’arresto fino a tre mesi e sanzioni pecuniarie.

Sono stati rinnovati tutti i documenti che consentono alla Mare Jonio di navigare – continua l’ONG – ma è stata ancora una volta negata la sua certificazione come nave da “salvataggio-rescue”. Con l’assurdo ordine impartito alla Mare Jonio di sbarcare i dispositivi di soccorso si fa un ulteriore passo nella direzione della disumanità: che senso ha imporre a una nave, che si prepara a navigare nel tratto di mare più pericoloso e mortifero del pianeta di privarsi di salvagente, battelli gonfiabili, farmaci ed equipaggiamenti medicali e quant’altro è necessario per salvare vite umane in pericolo? L’ordine – si legge alla fine della nota – è semplicemente oltraggioso e inaccettabile, così come la minaccia di conseguenze penali per i nostri armatori e per questo insieme a tante e tanti altri lo rifiutiamo e da subito contesteremo questo provvedimento in ogni sede».

Solidarietà arriva da parte del PD, con una nota inviata da Alfredo Rizzo – coordinatore della segreteria regionale del PD Sicilia – e Valentina Villabuona – presidente dell’assemblea provinciale del PD di Trapani.

«In un momento in cui nel Mediterraneo giornalmente muoiono persone che scappano dalla guerra e dalla fame, vista l’assenza di missioni salva vite, bisognerebbe chiedere la collaborazione di tutti e non certo disincentivare con ogni mezzo i salvataggi. Il provvedimento della Capitaneria di Porto di Trapani, dunque, va contro la legge del mare ed è irricevibile: salvare vite non sarà mai un reato. Trapani è una città nata da tante contaminazioni ma soprattutto un porto aperto ed i nostri pescatori ci hanno insegnato che la gente a mare si salva e si porta in un porto sicuro.

La nostra solidarietà e il nostro sostegno va a Mare Jonio e a quanti ogni giorno salvano vite in mare, nonostante i tanti ostacoli del Governo italiano. Dopo la morte di un migrante a Marettimo – proseguono Rizzo e Villabuona – avevamo denunciato come tutto ciò ormai non facesse più notizia, del resto proprio il ministro Piantedosi con il decreto Cutro ha di fatto creato un sistema che colpevolizza e ostacola chi salva vite. Tuttavia, dopo un’estate in piena emergenza, dove abbiamo visto il quadruplicarsi degli arrivi e l’incapacità di gestirli, con centri di emergenza inadeguati e Lampedusa che nonostante le promesse non è certamente diventata un fiore all’occhiello per umanità, non avremmo mai immaginato di leggere il provvedimento della Capitaneria di Porto di Trapani che mette nero su bianco la strategia del Governo.

Intimare alla Mare Jonio di privarsi di salvagente, battelli gonfiabili, farmaci ed equipaggiamenti medicali – concludono – e quanto sia necessario per salvare vite umane è gravissimo, ancora di più indicando quale sanzione l’arresto».

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