Il silenzio che ha avvolto il Teatro Pardo di Trapani non era quello di una normale serata d'opera. Era il silenzio della memoria che si fa carne, della storia che torna a respirare attraverso la musica. L'opera "Falcone e Borsellino - ovvero il Muro dei Martiri" di Antonio Fortunato, su libretto di Gaspare Miraglia, ha trasformato il teatro in un luogo di pellegrinaggio civile, dove ogni nota suonava come una preghiera e ogni verso come un giuramento di non dimenticare.
Quando Grazia Sinagra, nei panni della Madre di una vittima, ha alzato la sua voce verso il "muro dei martiri" – quell'albero bianco dai rami spezzati che dominava la scena – un brivido collettivo ha attraversato gli spettatori presenti. Accanto a lei, Filiberto Bruno incarnava il Padre con una intensità tale da rendere tangibile il dolore di tutte le famiglie che hanno pagato il prezzo più alto alla lotta contro la mafia.Il maestro Carmine Pinto ha diretto l'Orchestra dell'Ente Luglio Musicale Trapanese.
La struttura oratoriale dell'opera, che si situa tra Verismo ed Espressionismo, ha mostrato la sua forza attraverso l'incontro tra tradizione e contemporaneità.Momento di suggestione quando le voci bianche del coro diretto da Anna Lisa Braschi si sono intrecciate con quelle degli adulti sotto la guida del maestro Fabio Modica. I giovani coristi hanno incarnato quella "memoria del futuro" che attraversa tutta l'opera.Antonino Arcilesi ha interpretato la Mafia con un personaggio dalle "mani insanguinate" e dal linguaggio arcaico in dialetto siciliano, rendendo presente sulla scena la rappresentazione del male.Il momento dell'evocazione dei due magistrati ha costituito il culmine emotivo dello spettacolo.
Vito Cesaro - che ha sostituito Edoardo Siravo assente per gravi motivi personali - nel ruolo di Giovanni Falcone e Claudio Lardo che interpretava Paolo Borsellino hanno dato voce agli ultimi pensieri dei due servitori dello Stato, conducendo il pubblico verso il momento drammatico in cui "l'universo esplode" – la rappresentazione degli attentati di Capaci e via D'Amelio.Daniele De Plano ha realizzato una regia che ha creato quello "spazio simbolico" e "paesaggio dell'anima" immaginato per l'opera.
La scenografia, che richiamava il teatro greco con la sua struttura semicircolare, ha ospitato l'albero bianco con i rami spezzati – rappresentazione delle "cicatrici" e "vite interrotte".Le coreografie, di Giuliana Principato, sono state interpretate dai giovani danzatori del Liceo Coreutico "V. Fardella - L. Ximenes" che hanno tradotto in movimento il racconto musicale e drammaturgico."Il teatro si è fatto tempio per celebrare il ricordo accorato di vite violentemente interrotte ma anche cassa di risonanza di un urlo che, attraverso l'arte, si sublima e diventa canto - non a caso anche di giovani e giovanissimi - di coraggio, impegno e speranza", ha commentato il direttore artistico Walter Roccaro.L'opera si è conclusa con il coro e tutto il cast che hanno innalzato l'inno finale: la Sicilia deve risorgere, liberarsi, tornare a risplendere.
Un messaggio che ha attraversato la platea come un'onda, lasciando negli occhi di molti spettatori commozione e speranza.Non è casuale che questa rappresentazione si sia svolta nella giornata dell'anniversario della morte di Mauro Rostagno, il giornalista e sociologo ucciso dalla mafia il 26 settembre 1988. "Abbiamo voluto ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la legalità e la giustizia", ha sottolineato il consigliere delegato dell'Ente Luglio Musicale Trapanese, Natale Pietrafitta.
"L'opera di Fortunato e Miraglia non racconta solo di Falcone e Borsellino, ma di tutti i servitori dello Stato che hanno pagato con la vita il loro impegno contro la criminalità organizzata.""Attraverso l'arte possiamo trasmettere alle nuove generazioni il valore del sacrificio di chi ha combattuto per la legalità. Mauro Rostagno, come Falcone e Borsellino, rappresenta quella coscienza civile che non dobbiamo mai smettere di onorare. La riapertura del Teatro Pardo dopo lavori di adeguamento rappresenta per la nostra città un momento di rinascita culturale", ha dichiarato l'assessore alla Cultura del Comune di Trapani Rosalia d'Alì.
Prossimo appuntamento della stagione autunno-inverno sarà con l'opera "La ragazza imprudente" di Joe Schittino, l'11 ottobre, alle ore 19.00, al Teatro Pardo. I biglietti potranno essere acquistati al botteghino di Villa Margherita, sul sito www.lugliomusicale.it o ateatro il giorno dell'evento, fino a un’ora prima dell’inizio, previa disponibilità posti.
La 77ª Stagione è organizzata dall'Ente Luglio Musicale Trapanese con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Siciliana e del Comune di Trapani.