Trapani, idee per una città più culturale

Articolo a cura degli studenti del liceo "Fardella-Ximenes".

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
09 Novembre 2022 10:25
Trapani, idee per una città più culturale

Trapani, città dalla storia millenaria, è senza dubbio una realtà dove la cultura deve e dovrebbe costituire un aspetto fondamentale della vita cittadina, dello sviluppo e anche dell’economia. La nostra città raccoglie beni di enorme valore che aspettano solo di essere valorizzati ed enormi possibilità che, se sviluppate, la porterebbero a un sempre maggiore prestigio.

Andiamo, dunque, al cuore della questione: quali proposte potrebbero contribuire a portare Trapani e i suoi cittadini a un sempre maggiore apprezzamento e valorizzazione della propria bellezza e delle proprie potenzialità?

Primo necessario presupposto: creare un Ente mirato per la gestione del turismo e per l’amministrazione dei beni culturali, anche diviso in dipartimenti. Fondamentale anche un’app che raccolga e illustri tutta l’offerta culturale del territorio cittadino.

Si aggiunga pure la necessità di implementare e continuare a portare avanti i progetti del dossier Trapani Capitale della Cultura.

Diversificare l’offerta museale sarebbe utile, incoraggiando il settore dei musei a cielo aperto, preferibilmente con interazione digitale. Si può anche pensare a un bel “Viale Regina Elena: percorso di sculture e opere d’arte moderna”, opportunamente spiegate mediante guida o QR code, accolte sotto gli alberi e inquadrate nel panorama del porto, anche comprese in un percorso culturale che parta da Piazza Lucatelli e dalla Casina delle Palme.

A tal proposito, che dobbiamo fare con Palazzo Lucatelli? Si parla di un progetto di riconversione in polo culturale, ma sembra che l’iter vada un po’ a rilento; non sarebbe il caso di dargli uno sprint? Anche un bel museo “tradizionale” situato nel centro storico della città sarebbe interessante. Mi viene subito in mente un grande museo archeologico che raccolga e offra, una volta per tutte, l’immenso patrimonio archeologico della Provincia di Trapani (ad oggi sparpagliato in decine di musei e collezioni private). Ancora, un polo - o magari cittadella - museale che funga da museo del Corallo, nel quale illustrare la millenaria lavorazione del corallo di Trapani, del Sale e della Marineria. Quest’ultimo da collocare in area portuale, anche per riqualificarla.

Finendo sui musei, sarebbe favoloso poter convertire le ex strutture militari situate alle spalle di Via Libica in un enorme museo d’arte moderna e contemporanea, che inizi e si sviluppi a partire dagli splendidi murales che decorano i pilastri adiacenti alla Via Libica, da raggiungere con servizio di navette da tutta la città.

Un’idea è anche quella di creare eventi culturali nazionali ed internazionali con cadenza pluriennale: mostre, festival e simili. Un festival internazionale delle serie TV per esempio, da ospitare fra Casina delle Palme, Teatro Ariston e Palazzo Lucatelli.

Un’altra idea: Trapani è una città di impianto urbanistico arabo; la particolarissima composizione del centro in viuzze e vicoli dovrebbe essere una caratteristica da sfruttare. Invece di incanalare il turismo sulle solite 4 o 5 strade storiche, si potrebbero effettuare opere di ristrutturazioni e riqualificazioni dell’intreccio di vicoli di Trapani e trasformarli in percorso turistico, illuminato, ripulito, illustrato da cartelli e indicazioni, anche attraversato da una segnaletica orizzontale, sul suolo, per indicarne l’itinerario, a scelta, da percorrere con le spiegazioni fornite da una guida o da pratica app da installare sul telefono.

Auspicabile la diversificazione dell’offerta musicale e teatrale, sia nei contenuti musicali che nelle modalità di rappresentazione, rendendola più accattivante, dinamica e aperta ai giovani.

E’ in autobus che troverebbe spazio di realizzazione la prossima idea: un tour che attraversi tutta la città per visitare il patrimonio architettonico Liberty e Deco trapanese. Non ce ne accorgiamo spesso , ma Trapani ospita numerosi edifici Liberty: Palazzo delle Poste (foto sopra), Casina delle Palme, Palazzo Montalto, Casa Ferrante, Casa La Barbera, Ex Grand Hotel, Villino Nasi, numerosi stabili in Corso Vittorio Emanuele e in Via Garibaldi, così come in Via Ammiraglio Staiti, dove ne troviamo un paio, uno in Via Funai (auspicabile recupero e ristrutturazione storicamente fedele), uno in Via San Michele e Villa Laura in via Villa Rosina, che oggi versa in gravissime condizioni di degrado e necessita di un urgente recupero e ristrutturazione. Un itinerario di questo tipo, in navetta e con spiegazioni e approfondimenti, sarebbe accattivante.

Trapani ospita decine di splendide e antichissime chiese, perché non aprirle ai visitatori come in moltissime città? Anche con il pagamento di biglietti per l’ingresso, da utilizzare come fondi per il restauro delle stesse chiese. Anche adibirle a concerti e opere sarebbe interessante, quando non avviene già. Attività queste comuni a molte città europee.

E ancora: individuare spazi pubblici per ospitare iniziative culturali temporanee, quali mostre, spettacoli, rappresentazioni teatrali, seminari, iniziative varie. Luoghi in cui alimentare anche lo scambio culturale con le altre sponde mediterranee: l’ex Mercato del Pesce, ad esempio, attualmente usato solo sporadicamente.

Trapani, come evidenziato dalla corrente amministrazione, è un crocevia di popoli e culture, è ora di mettere in pratica questa filosofia: sagre, festival, eventi pubblici, incontri con personalità dei vari Paesi Mediterranei, musei ed esposizioni a tema sul multiculturalismo del fu mare nostrum. Tutto ciò potrebbe rendere Trapani città protagonista e all’avanguardia nelle relazioni internazionali.

Utili sarebbero anche il recupero della parte terminale delle Mura di Tramontana, la riparazione e valorizzazione dell’orologio astronomico di Porta Oscura (fra i più antichi d’Italia), la ricostituzione e fruizione pubblica dell’antica biblioteca del Liceo Ximenes, la valorizzazione dell’aspetto della Trapani antica con mappe, targhe, cartelli, info point, ricostruzioni.

La cultura si basa anche sulla visibilità, forse ciò che più manca a Trapani. Amministrazioni ed enti dovrebbero impegnarsi per pubblicizzare e rendere noti i beni culturali di Trapani in città, in Italia e all’estero. Come? Messaggi promozionali - da inviare a giornali, cataloghi, riviste, guide, grandi aziende di tutta Europa -, servizi giornalistici, documentari, cartelloni, siti internet, app, info points, inviti a personaggi pubblici, volantini, programmi annuali e mensili.

Ulteriore idea: disporre corsi, seminari e lezioni speciali su vari temi, aperti a chiunque e condotti da professori e esperti. Su quali tematiche? Gli argomenti non mancano: giornalismo, storiografia, turismo, filosofia, lettere, storia di Trapani… qualsiasi materia legata alla cultura

Infine alcune idee… impegnative: ricostruire parte delle antiche opere architettoniche abbattute nell’ultimo secolo: porte, mura, bastioni, torri. Nello specifico, ricostruire la parte del Castello di Terra abbattuta per edificare la Questura, ridimensionando parte di essa, se necessario. Ricostruire edifici storici abbattuti dopo la Seconda Guerra Mondiale, eliminare dal centro storico edifici non compatibili con esso, ricostruendone le facciate o l’integrità in modo storicamente fedele.

Insomma: viviamo in una delle città più antiche d’Italia, eppure abbiamo relativamente pochi resti archeologici. È il momento di avviare una campagna di scavi in Centro Storico e scoprire cosa si nasconde nel sottosuolo di Trapani. Dubito fortemente che sarebbero soldi spesi invano.

Leonardo Cersosimo IV A Classico

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza