Trapani, i genitori tornano sul piede di guerra per la mensa scolastica

Il comitato del Comprensivo "Bassi Catalano" chiede regole certe e la ripresa del servizio garantito dal Comune

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
27 Febbraio 2024 14:56
Trapani, i genitori tornano sul piede di guerra per la mensa scolastica

La ripresa del servizio mensa curato dal Comune e regole chiare per tutti gli Istituti. Sono le due richieste che il comitato dei genitori dei bambini del Comprensivo "Bassi - Catalano" che frequentano le scuole di Trapani e che usufruiscono del servizio mensa hanno avanzato al sindaco Giacomo Tranchida, alla dirigente della scuola, al dirigente dell'ufficio scolastico provinciale e al prefetto.

I genitori, nello specifico, chiedono "la convocazione di un tavolo tra i rappresentanti dei genitori degli Istituti interessati, al fine di definire il percorso tecnico-giuridico più opportuno per garantire l'immediata ripresa del servizio “pubblico” interrotto e ottenere informazioni esaustive sulle concrete attività che ogni singola amministrazione sta ponendo in essere per superare la grave situazione di disagio vissuta ogni giorno dai nostri, incolpevoli, figli".

Il problema è sempre quello legato al servizio mensa, sospeso dal primo gennaio in quanto il Comune è in gestione provvisoria. Alcuni Istituti hanno raggiunto l'accordo con i genitori per sostituire il servizio assicurato dal Comune, con quello "privato", in seguito ad un accordo tra le aziende e i genitori stessi, sotto la supervisione degli Istituti. Questo, però, ha comportato una "disparità" tra i ragazzi, perché il pranzo assicurato dall'azienda, varia in base al reddito delle famiglie e, poi, non c'è la possibilità di poter consumare i pasti nel refettorio. Ma sono in classe.

Per il comitato i bambini hanno bisogno di "un pasto completo, sicuro, ed uguale per tutti, consumato in un locale consono - e non sul proprio banco - in un momento di fruizione comune" che "costituisca parte integrante del percorso formativo dei giovani alunni". Ed ancora, ritengono che "una tariffa diversificata in base al reddito familiare, a differenza dell’ “autogestione”, sia l’unico modoper garantire una adeguata ripartizione degli oneri della fornitura sulle famiglie nel rispetto dell’inderogabile, e costituzionalmente garantito, principio di solidarietà economica e sociale". Per i genitori "dalle amministrazioni non è stata fornita un'adeguata e ufficiale informazione sulla "definitiva" interruzione di questo importante servizio comunale".

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