Un vero e proprio caos politico quello che, negli ultimi giorni, vede protagonisti da un lato il Sindaco Tranchida e i suoi sostenitori, dall’altro Giuseppe Guaiana.
Nei giorni scorsi, infatti, Guaiana – insieme al Movimento Civico Amo Trapani – si è rifiutato di firmare il documento politico che punta a blindare la coalizione attuale anche per il prossimo quinquennio.
Documento che, però, è stato firmato da Giuseppe La Porta, sancendo la rottura del progetto Amo Trapani.
La scelta della firma del documento da parte di La Porta ha portato ad una critica di Guaiana, arrivata tramite un post Facebook («Mi si propina un documento da firmare per Trapani 2023-2028 – aveva scritto Guaiana – cioè il classico tuffo nel buio e mi stupisco che non ci sia pure l’inizio della beatificazione di qualcuno. Io e i miei amici non accettiamo né catene né bavagli da nessuno e non cediamo per comode poltrone»).
Critica che non è passata inosservata ai Capigruppo di maggioranza che, dopo qualche giorno, hanno risposto così:
«Prima di replicare al documento sottoscritto dal gruppo dirigente di "Amo Trapani" abbiamo preferito attendere e prenderci qualche ora di riflessione volendo intenzionalmente evitare di scadere nella polemica fine solo a se stessa che non ci farebbe certo centrare né il nocciolo né il merito della questione, come invece è nostro intendimento nel solo desiderio di far chiarezza.
Quando, da candidati, nel 2018 abbiamo condiviso il documento programmatico che ha condotto all’elezione di Giacomo Tranchida che con impegno e convinzione abbiamo sostenuto quale miglior scelta per il bene della Città, eravamo tutti insieme consapevoli che il lavoro che ci attendeva sarebbe stato duro e che probabilmente non sarebbero bastati i 5 anni di mandato elettorale per assicurare il compiuto rilancio della città e del territorio.
Grazie alla lungimiranza del patto civico per il territorio che ci ha uniti pur provenendo da esperienze e sensibilità diverse, nei quasi 4 anni trascorsi, dovendo anche fronteggiare la drammaticità della pandemia, abbiamo posto le basi per ridare slancio ad una comunità che veniva da anni stanchi, piatti ed incolori, bui, privi di prospettive e di progettualità necessarie allo sviluppo che chiedeva e si attendeva di superare condizioni di marginalità sociale ed economica.
Proprio partendo da questa consapevolezza, abbiamo condiviso con il Sindaco e l’Amministrazione tutta la necessità di porre delle solide basi, non solo per rilanciare l’azione di governo ma anche per giungere a consolidare l’impegno nel futuro prossimo venturo, convinti come siamo che oggi come e più di ieri non sia possibile amministrare con la passione e la dedizione che noi ci siamo imposti, sulla base di tatticismi che richiamano esclusivamente alle ambizioni personali, piuttosto che alle esigenze della collettività. I programmi di governo anche di medio periodo si condividono con accordi trasparenti, chiari e facilmente leggibili da parte dei cittadini-elettori.
La sottoscrizione di un documento, per di più se alla luce del sole, consente ai cittadini di conoscere non solo quello che è stato realizzato ed è in cantiere - e di cui bisogna essere orgogliosi - ma anche legittimamente di comprendere in prospettiva chi si farà interprete dei cambiamenti che ci hanno positivamente contraddistinto e debbono ancora proseguire e del completamento del progetto di governo della città, così largamente premiato proprio dai nostri concittadini-elettori e che con senso di responsabilità ci ha visti, tutti assieme, attori protagonisti.
Sfuggire ad un tale impegno, andando a ricercare pretesti, andando dietro a evidenti strumentalizzazioni, avanzando pretestuose critiche o montando ad arte occasioni di polemica, certamente non fa il bene di nessuno, anzi rappresenta il segno della debolezza politica di chi non pensa alla città ma solo a se stesso.
Con la sottoscrizione di un articolato documento proposto e sottoposto alla libera valutazione di ciascuno, quindi, nessuno onesto intellettualmente può mai pensare a "catene" e "bavagli" ma solo alla semplice quanto precisa ferma volontà collegiale di esprimere una posizione politica trasparente e del tutto coerente con il lavoro svolto in questi anni, che ci aspettiamo quantomeno ci venga lealmente riconosciuto.
Probabilmente, le aspirazioni personali hanno condotto il fibrillante consigliere ad essere "ostaggio", lui si, delle richieste condizioni di quel partito del quale è ormai notorio componente e nel quale intende candidarsi alle prossime elezioni regionali.
Ed allora, non possiamo che augurare le migliori fortune al consigliere Giuseppe Guaiana ed al suo movimento personale, affinché possano realizzare i loro desideri, volendoci soffermare però solo per un momento a rammentare, a noi stessi ovviamente, che la coerenza va prima di tutto praticata oltre che venire proclamata e che se manca, o quando viene a mancare, non è mai un segno di buon auspicio, specialmente in vista degli impegni elettorali, e di solito non passa mai inosservata all’elettorato a cui è rimessa l’ultima parola e che col suo giudizio, oramai sempre più attento e consapevole, alla fine mette ordine davvero a tutto».