Trapani, gli attori di "Misericordia" incontrano il pubblico al Cine Teatro Ariston

Fabrizio Ferracane, Milena Catalano e Tiziana Cuticchio racconteranno le emozioni del nuovo film di Emma Dante

Claudia
Claudia Parrinello
23 Novembre 2023 12:21
Trapani, gli attori di

Questo pomeriggio alle 17.30 parte del cast di “Misericordia”, saluterà il pubblico del Cine Teatro Ariston. Da oggi, infatti, il nuovo film di Emma Dante è in programmazione alle 18.00 anche a Trapani e per l'occasione gli attori Fabrizio Ferracane (Polifemo), Milena Catalano (Anna) e Tiziana Cuticchio (Nuccia) racconteranno le emozioni di questo film interamente girato sul territorio trapanese: Tonnara Tipa, Spiaggia di San Giuliano, cave di Custonaci, Riserva di Monte Cofano e Frassino alcune delle località scelte per le riprese.

Emma Dante ha definito Misericordia «una favola contemporanea che racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine». Il film, infatti, tratto dall'omonimo spettacolo teatrale racconta una potentissima storia di violenza e tenerezza in cui protagoniste sono tre donne: Betta, Nuccia e Anna che di giorno lavorano e la sera si prostituiscono e nello stesso tempo si prendono cura di un ragazzo menomato, Arturo che vive con loro in un monovano lercio e miserevole.

«Arturo non sta mai fermo – spiega Emma Dante – è un picciutteddu ipercinetico. La madre di Arturo si chiamava Lucia, era secca come un’acciuga e teneva sempre accesa una radiolina. La casa era china ’i musica e Lucia abballava p’i masculi! Soprattutto per un falegname che si presentava a casa tutti i giovedì. L’uomo era proprietario di una segheria dove si fabbricano cassette della frutta, guadagnava bene ma se ne andava in giro con un berretto di lana e i guanti bucati. Lo chiamavano “Geppetto”. Alzava le mani. Dalle legnate del padre nasce Arturo, mentre Lucia muore due ore dopo averlo dato alla luce. Nonostante l’inferno di un degrado terribile, Anna, Nuccia e Bettina se lo crescono come se fosse figlio loro. Arturo, il pezzo di legno, accudito da tre madri, diventa bambino».

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