​Trapani. “Decaduta la convenzione per la gestione del Pala Shark”

Il Comune reclama pagamenti di bollette e parte del ricavato della scorsa stagione. Antonini: "Richiesta inaccettabile"

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
11 Agosto 2025 19:14
​Trapani. “Decaduta la convenzione per la gestione del Pala Shark”

Questa mattina, durante l’ennesimo tavolo tecnico, è esplosa la bomba che nessuno si aspettava: il Comune di Trapani ha ufficialmente dichiarato decaduta la convenzione per la gestione del Pala Shark. La ragione? La trasformazione da Ssd “no profit” a Srl a scopo di lucro, avvenuta nel giugno 2024.

Un nodo, questo, che tuttavia era già stato affrontato e discusso, e persino apparentemente superato, in almeno due precedenti riunioni con la società. Eppure, adesso la convenzione non vale più nulla.

Il Comune si è accorto della questione – che avrebbe potuto evitare da mesi – soltanto quando è scoppiato il contenzioso sulla manutenzione dell’impianto di aria condizionata, e gli uffici hanno dovuto rileggere la convenzione, scoprendo che era stata scritta per una società dilettantistica “no profit” e non per una Srl commerciale.

Ma la situazione si fa ancora più grave: il Comune reclama ora il pagamento della bolletta della luce del palazzetto e pretende una parte del ricavato della scorsa stagione sportiva. Una richiesta che la società Trapani Shark respinge con fermezza, giudicandola inaccettabile e insostenibile, soprattutto alla luce degli investimenti fatti in un anno di lavoro e sacrifici.

Il sindaco Giacomo Tranchida definisce questa decisione un “atto dovuto”, ma arriva a meno di una settimana dall’inizio del ritiro della Trapani Shark, e tutto rischia di saltare.

Il patron Valerio Antonini esplode: “Ci trattano come abusivi, come se non contassero nulla i sacrifici, gli investimenti e l’impegno di una stagione intera. Restituisco le chiavi e andrò in Procura. A rischio ci sono 3.500 abbonamenti, la passione di una città e il futuro della squadra”.

Il clima è incandescente, e le rassicurazioni di qualche mese fa suonano ormai come un’amara beffa.

Il Comune promette un nuovo bando e assicura che nessun altro colore potrà calcare il parquet, ma nel frattempo lascia la squadra e i suoi sostenitori nel limbo, senza una casa, senza certezze e con il rischio concreto di un disastro sportivo e sociale.

Un anno di silenzi, incontri inutili e rassicurazioni tradite: questo è il quadro che emerge, mentre la città trattiene il respiro e aspetta di sapere se il basket granata avrà ancora un futuro.

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