Da diverse ore, in città non si parla d'altro che dell'umiliazione che alcuni cittadini trapanesi starebbero subendo in un supermercato dove, per ritirare il buono spesa del Comune, sarebbe stata prevista un'apposita fila. Fattispecie evidentemente sgradevole ma non imputabile all'amministrazione. Si tratterebbe, infatti, di una decisione presa direttamente dalla direzione del supermercato. A riguardo, le Consigliere comunali di Trapani Francesca Trapani e Chiara Cavallino hanno scritto la seguente nota: "Poveri due volte.
In momenti concitati come questi, è facile prendere decisioni che non tengono conto degli aspetti negativi. Tra queste, indubbiamente, la scelta di questa amministrazione di non avvalersi di uffici o volontari per la consegna dei buoni spesa anche "Porta a porta". Qualche tempo fa, abbiamo mostrato grande apertura a questa amministrazione e la stessa si è aperta a noi per un sano confronto, sia in termini di idee che di ricerca di soluzioni. Tuttavia, oggi abbiamo appreso da più cittadini una situazione inverosimile e che non possiamo tacere: una lunga fila in una cassa dedicata per tutti quei cittadini che devono ritirare la tessera per fare un po’ di spesa.
Se avessero chiesto il nostro parere, non solo poiché membri di opposizione ma, soprattutto, perché i soggetti più vicini - sia in termini di fiducia a noi data sia per il ruolo ricoperto - ai cittadini, avremmo spiegato loro che nel 2020 è impensabile che la distribuzione dei buoni spesa avvenga all'interno dei supermercati. E' mortificante, sia per noi che cerchiamo di difendere questa collettività che per coloro che, in un momento come questo, con grande umiltà si sono rivolti all'amministrazione e che oggi si ritrovano "sbandierati ai quattro venti".
Oggi questi sono stati i poveri due volte, senza un euro e senza privacy. Poveri e quindi costretti a elemosinare i buoni spesa di poche centinaia di euro per mangiare durante l’emergenza Covid-19 davanti a tutti e gestiti non in un ufficio preposto ma in pubblica piazza, e gestiti da alcuni discontinui del comune. Ci chiediamo come mai il Dirigente preposto non abbia deciso di predisporre, ad esempio, un front Office dedicato ed abbia invece optato per tale vergognosa situazione, oppure come mai l’Assessore permetta una simile mortificazione della dignità di tanti nostri cittadini.
La nostra non vuole essere la solita solfa critica nei confronti di questa amministrazione. Piuttosto, un appello al buon senso, al buon senso del Dirigente dei Servizi Sociali, dell'Assessore con delega ai Servizi Sociali, di ogni membro della giunta e del Sindaco. Abbiate il buon senso di fermare questa ingiustizia sociale. Siamo dispiaciuti e chiediamo scusa ai tanti cittadini che oggi ci hanno contattate, chiediamo che queste pratiche vengano gestite negli uffici e nelle modalità consone quanto prima e che cose come questa non accadano mai più. Francesca e Chiara"