Trapani. Amministrative 2023, iniziano le manovre. Scontro tra Miceli e Catania?

Al centro destra la guida di Regione e Nazione che vorrebbe anche il governo del capoluogo ma è già scissione?

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
07 Dicembre 2022 16:58
Trapani. Amministrative 2023, iniziano le manovre. Scontro tra Miceli e Catania?

Si aprono mesi molto intensi per la città di Trapani capoluogo della provincia e sicuramente territorio tra i più importanti della Sicilia. Dopo un’estate insolita e dagli animi intrisi di caldo, non solo dovuto alle temperature, ma ad una intensa e breve campagna elettorale per le Elezioni Regionali e per quelle Nazionali, nel frattempo siamo arrivati all’inverno ma gli animi sono rimasti ugualmente caldi. Sicuramente non perché ci stiamo avvicinando al Natale ma perché la stagione politica non è ancora finita anzi, si va facendo sempre più intensa a partire dalle dinamiche regionali con le primissime mosse di ARS e Governo Schifani che, come noto in poche settimane hanno già riempito pagine delle nostre pubblicazioni, e ad arrivare fino alle Elezioni Amministrative in alcune città siciliane compresa appunto Trapani.

Ma c’è di più perché oltre alle Amministrative, nella prossima primavera, si vocifera dai corridoi palermitani, che la popolazione sarà chiamata a votare anche per le Provinciali, elezioni che ritornerebbero alla normalità dopo l’abolizione voluta dal governo Crocetta che creò non poche problematiche alle città lasciate in balia del nulla. Trapani per questo motivo potrebbe non solo avere il nuovo sindaco ma anche il nuovo Consiglio Provinciale.

In città già da qualche settimana, ma in particolare da questa appena iniziata, è partita la corsa alla campagna elettorale dovendo iniziare a programmare chi dovrà essere il nuovo sindaco della città. Potrebbe essere riconfermato l’uscente Giacomo Tranchida? O stanco di fare il sindaco potrebbe ambire alla carica di Presidente della provincia? Come in ogni realtà amministrativa alla fine di un percorso si tirano le somme che possono essere valutate in maniera diversa. A Trapani, ovviamente c’è chi è rimasto contento del sindaco uscente c’è chi invece non penserebbe affatto a rivotarlo.

Aldilà della legittima simpatia o antipatia Tranchida ha già iniziato il suo percorso per il 2023 forte del fatto che il PD potrebbe puntare nuovamente su di lui avendo anche al suo fianco il suo caro amico, già assessore Dario Safina eletto Deputato Regionale. Ma con il governo nazionale e regionale colorato di centro-destra, la strada per Tranchida potrebbe farsi tortuosa, sempre se la coalizione di destra riesca ad essere unita e compatta.

Dalle prime indiscrezioni si parla di tutto tranne che di compattezza in quanto iniziano le prime scissioni interne dentro Fratelli d’Italia che ad oggi è il primo partito del Paese ed in quanto tale ha dentro sé diversi fronti. Fino a qualche mese fa sembrava ormai ovvia la candidatura a sindaco del coordinatore provinciale di FdI Maurizio Miceli appoggiato in toto dal partito che ovviamente si prefissa l’obiettivo di allineare l'amministrazione trapanese con il colore del governo regionale e nazionale. Ma dopo qualche settimana, dopo la rimodulazione del

Coordinamento provinciale, da alcune indiscrezioni sembrerebbe che vi sia stata una scissione interna tra Miceli ed il deputato trapanese di FdI Nicola Catania; quest’ultimo punterebbe sulla candidatura del trapanese Giuseppe Bica che con 3224 preferenze è risultato primo dei non eletti nelle liste regionali di Fratelli d’Italia e così facendo potrebbe essere “ricompensato” venendo individuato come candidato sindaco. Ma non finisce qui in quanto lo stesso Catania non sarebbe rimasto affatto soddisfatto del nuovo Coordinamento provinciale reso pubblico appena qualche settimana fa e quindi starebbe provando a far fare un passo indietro al partito riuscendo ad imporre come Coordinatore provinciale il nome di Davide Brillo.

Alla fine, se tutto questo si avvererà, sarà pronto Catania a prendere in mano tutto il partito ed a poterlo gestire senza Miceli e con Brillo che non risulterebbe un nome molto forte in FdI? Tante le problematiche e le differenti vedute tra i componenti di FdI legate al fatto che grazie al momento storico, dove il partito guidato dalla Meloni è ai massimi storici, si riesce a determinare con grande facilità chi deve sedere nelle tanto ambite “poltrone” della politica che, non dobbiamo dimenticarci, come diceva Papa Paolo VI, se fatta per bene la politica è la più alta forma di carità.

Insomma, mancano ancora molti mesi e siamo solo agli inizi ma è alle porte un inverno che sembra essere abbastanza bollente di politica provinciale e cittadina anche se, come ben noto a tutti, in politica i fatti e le circostanze cambiano nel giro di pochi minuti, quindi, c’è ancora tanto tempo per capire cosa accadrà a Trapani.

Roberto Marrone

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