Contrapposizione, identità soffocate, esasperazione, sensualità, dolcezza, ironia, dolore e speranza: in queste parole è racchiuso il significato di “DUALIDAD”, spettacolo di “teatrodanza” andato in scena il 13 agosto e, a grande richiesta, in replica il 30 dello stesso mese. Protagonisti di questo conflittuale e drammatico rapporto di coppia sono il coreografo e ballerino venezuelano Jaime Urciuoli e la danzatrice e coreografa trapanese Vitalba Cutrona. Particolare la location: un elegante salotto di un’abitazione del centro cittadino di Trapani.
Una sorta di “Secret Ballet”, un allestimento costruito su misura per un ambiente intimo in cui il gioco di luci, ma soprattutto di ombre, avvolge gli spettatori prima che vengano pervasi da sentimenti ed emozioni contrastanti. L’idea nasce dal background dei due artisti, attivi da anni sui palchi di tutta Europa, e dal desiderio di offrire ad un pubblico selezionato una performance in grado di colpire al cuore, nell’immediato, ma di lasciare più di uno stimolo di riflessione. La “decisa insicurezza” dell’uomo si contrappone alla sensuale predisposizione familiare di una donna che, ben presto e, purtroppo, come in diverse situazioni che trovano ampio riscontro nella realtà, si vede costretta a ridimensionare il proprio ruolo.
Un apparente umile gesto artistico schiude la grandezza di chi valica il consueto per raggiungere quel sottile confine chiamato genialità. Non è solo una danza da camera che resta confinata nei muri del salotto, roteando sulla punta delle emozioni umane; è arte che può spandersi tra i muri di un cortile medioevale, nei meandri degli spazi urbani, tra i muri di un teatro, fino a raggiungere la frontiera dell’anima.
