Rappresentati delle istituzioni e della politica hanno partecipato ieri a una cerimonia in piazza Falcone e Borsellino, a Trapani, per il trentatreesimo anniversario della strage di via D’Amelio.
Una commemorazione solenne, senza pubblico né stampa perché non era stata annunciata nei giorni precedenti. Ma oggi, con un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Trapani, è stato reso noto che “ieri mattina, in piazza Falcone e Borsellino, a Trapani, la Città ha reso omaggio alla memoria dei noti martiri della resistenza al sistema mafioso, nel 33° anniversario della strage di via D’Amelio. In quella tragica giornata, persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli. I cinque agenti stavano accompagnando il giudice Borsellino in visita a casa della madre”.
“Alla cerimonia – si legge – erano presenti il Sindaco Giacomo Tranchida, i rappresentanti del Libero Consorzio comunale, della Prefettura, della Procura, della Questura e delle Forze dell'Ordine. Erano presenti anche la rappresentante del CIP, il baby presidente del Consiglio comunale e la capogruppo del Pd a Palazzo Cavarretta”.
“In questo momento di doverosa memoria, gli astanti – continua il post – hanno condiviso un messaggio importante: fare memoria non solo nel giorno dell’anniversario, ma anche nei 364 giorni dell’anno”.
“A tal proposito, – viene riportato – il Sindaco Tranchida ha lanciato un'iniziativa culturale che partirà dal prossimo settembre, con testimonianze di donne, madri, sorelle e figlie delle vittime di mafia, trapanesi e non”.
“L'iniziativa – evidenzia il sindaco – si ispira all'impegno e alla militanza sociale di Rita Borsellino e Margherita Asta, nonché alla coraggiosa azione giornalistica sul sistema dei poteri forti in città di Mauro Rostagno. A Trapani, tale iniziativa assume un ulteriore messaggio simbolico e d’allerta rispetto a scenari che sembrano ritornare a fare capolino in forme e modalità apparentemente nuove, ma dall’antico sapore. Il recente appello di Manfredi Borsellino, che ha denunciato uno Stato ‘traditore’ e compromesso da poteri forti ed occulti che sovente hanno utilizzato la mafia come braccio armato, ci ricorda l’importanza di rimanere vigili e di continuare a lottare contro la mafia in tutte le sue forme”.