​Strage di Monreale, familiari delle vittime ricevuti alla Camera dei deputati

Accolti dal vicepresidente Giorgio Mulè: “Clima d’odio inaccettabile”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
20 Maggio 2025 12:49
​Strage di Monreale, familiari delle vittime ricevuti alla Camera dei deputati

I familiari di Massimo Pirozzo, Andrea Miceli e Salvatore Turdo, i tre giovani assassinati a Monreale lo scorso 27 aprile, sono stati ricevuti alla Camera dei deputati dal vicepresidente Giorgio Mulè.

L’incontro ha fatto seguito ad una lettera scritta da Marco Pirozzo, fratello di Massimo, indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “contro un silenzio istituzionale che ha ferito tanto quanto la tragedia stessa”.

L’appello dei familiari delle vittime, per leggi adeguate alla realtà attuale e una giustizia concreta, + stato intanto ascoltato dal vicepresidente della Camera.

“Ho incontrato alla Camera dei deputati i familiari di Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvo Turdo, assassinati a Monreale il 27 aprile scorso. – afferma Giorgio Mulè – Ho avuto modo di ascoltare e confrontarmi con Marco e Claudia Pirozzo, fratello e sorella di Massimo, con Debora Venturella, mamma di Salvo, e con Ignazio, Giacomo e Giuseppe Miceli, padre e fratelli di Andrea. Il loro gesto di venire nel tempio della democrazia per discutere con me è un segnale di profondo rispetto per le Istituzioni che pretende altrettanto rispetto.

Nelle loro parole, pronunciate con esemplare dignità e giustificata rabbia, ho registrato e condiviso lo strazio e l’incredulità di una strage assurda e ingiustificabile, la pena e il dolore per la perdita devastante dei loro cari. Insieme abbiamo convenuto sulla necessità che la giustizia sia severa e implacabile nei confronti di tutti i responsabili. Allo stesso tempo tutti i familiari reclamano sicurezza, chiedono risposte forti e soprattutto concrete sul fronte della prevenzione, della repressione e delle leggi per impedire che nuove famiglie conoscano il dolore che li ha travolti”.

“Ho innanzitutto assicurato il mio impegno affinché lo Stato si faccia carico di prendere per mano e assistere, attraverso un impegno reale, le famiglie di chi ha subito questa tragedia” continua il vicepresidente della Camera, dicendo di avere anche “registrato e letto con profonda indignazione come, ancora oggi, i familiari di Andrea, Massimo e Salvo siano incredibilmente destinatari di messaggi di inaudita violenza e minaccia sui social, coperti dalla viltà dell’anonimato dei mittenti, che trasudano odio. Tutto ciò è inaccettabile, al pari di quel clima che purtroppo alberga ancora nel quartiere Zen di Palermo, da dove provengono i responsabili assicurati finora alla giustizia”.

“Sono certo – aggiunge Mulè – che le forze dell’ordine continueranno in un’azione esemplare che pretende di essere incessante e continua nel contrasto a questa subcultura criminale e allo stesso tempo di prevenzione affinché i cittadini di Monreale possano liberarsi da quella cappa di paura che li accompagna dal giorno della tragedia. Il diritto a vivere tranquilli, la certezza che lo Stato è capace di imporre sicurezza, eliminando qualsiasi sopruso o peggio di irricevibile impunità, sono ulteriori impegni che sento di condividere con i familiari di questa insensata tragedia. Proprio per dare il senso di un’azione non episodica torneremo a incontrarci con i familiari di Andrea, Massimo e Salvo di qui a poche settimane”.

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