Venerdì 1 Aprile si è tenuta alla libera Università, la premiazione relativa al concorso giornalistico "Santo della Volpe", bandito dal Comune di Erice nell’ambito delle iniziative del NON TI SCORDAR DI ME, per ricordare la strage di Pizzolungo del 2 aprile 1985.
L'intera classe 3^ A è stata invitata a partecipare e, recandosi presso il Polo universitario di Trapani, è stata accolta dai giornalisti Rino Giacalone, Salvo Palazzolo e Gabriele Paci, capaci di coinvolgerci con aneddoti personali, toccanti sui periodi bui del nostro territorio, all'apparenza inesistenti e completamente sconosciuti agli occhi di noi giovani, che hanno dato inizio all'incontro donandoci maggiore consapevolezza e mettendosi alla pari con ognuno di noi ascoltatori.
Ma il fulcro e l'interesse della classe era sicuramente rivolto alla premiazione; ognuno di noi, infatti, era entusiasta all'idea che una compagna sarebbe potuta essere la prima del podio e la ragazza in questione, la nostra compagna Maria Sofia Tartamella nutriva una maggiore ansia e speranza nell’occupare il primo posto.
Ad annunciare i vincitori in ordine decrescente è stato il giornalista Rino Giacalone che con ironia, accresceva la curiosità all'interno del salone creando in tal modo un ambiente scherzoso e colmo di suspense fino alla fine.
Dopo una lunga attesa sfiancante, finalmente il tanto atteso nome è arrivato, suscitando una grande esultanza di fierezza ed orgoglio da parte dell'intera classe nei confronti della vincitrice che si accingeva a leggere l'articolo vincente accompagnato da un video prodotto da lei stessa, tra gli applausi della platea e i complimenti dei giornalisti e dei sindaci presenti.
Al fine della premiazione, Sofia, la protagonista dell'evento, interviene con le seguenti parole, colme di gratitudine e orgoglio per il proprio territorio:
"Sono molto felice di avere partecipato al concorso "Santo della Volpe" e che le mie produzioni siano state particolarmente apprezzate dai giornalisti. Per me era molto importante parlare della nostra realtà e farlo con parole comprensibili a tutti proprio perché parlo di Noi in quanto siciliani. Sono nata in una città, Palermo, in cui sono avvenute le stragi più citate e poi mi sono trasferita in un'altra città che non è da meno, dato gli omicidi di famosi giornalisti e gli attentati avvenuti per mano di Cosa Nostra.
In prima persona mi appartiene poiché il suolo di queste città importanti li ho toccati, ci ho vissuto e ci vivo. È qualcosa che mi sento dentro, anche grazie alla storia degli agenti di scorta del giudice Palermo, Nino Ruggirello e Salvatore La Porta, raccontata dalla moglie di quest'ultimo Lucia Calì. Credevo che il miglior modo per parlare della mia terra fosse citare anche loro nell'articolo e intrattenere un dialogo a tu per tu con la Sicilia dicendo al lettore che è fatta sia di luci che di ombre, ma che esse sono fatte pure per essere illuminate con tanta pazienza e forza di volontà.
Ed è per questo che ho dato al mio testo il titolo “Cara Sicilia…”
Questa giornata è stata molto emozionante, sono felice di avere fatto questa esperienza che mi porterò nel cuore per sempre!".
Voglio aggiungere che l’emozione non ha riguardato solo Maria Sofia, ma tutti noi che abbiamo condiviso con lei questa esperienza tanto formativa.
Noemi Asta, 3^ A Liceo delle Scienze Umane