Prestazione universale pochissimo per pochissimi”, è il tema dell’assemblea dello Spi Cgil in programma oggi, alle 16, nella sede della Camera del lavoro di Valderice, in vista del Referendum dell’8 e 9 giugno, “Votiamo Sì per cambiare l’Italia. Il voto è la nostra rivolta”.Durante i lavori saranno illustrati i cinque quesiti referendari, ma si parlerà anche delle criticità della prestazione universale, avviata lo scorso 1 gennaio 2025, che dovrebbe, in via sperimentale, integrare l’indennità di accompagnamento con una quota base di 531 euro al mese, pari all’indennità di accompagnamento, e con una quota integrativa di 850 euro al mese, ma solo rinunciando ad altre prestazioni locali o regionali.
“ Questa misura - dice il segretario provinciale dello Spi Cgil Franco Colomba - non funzionerà perché il finanziamento di 250 milioni di euro l’anno è insufficiente a fronte dei 4 milioni di persone non autosufficienti in Italia. Inoltre, è rivolta solamente agli ultra 80enni non autosufficienti con Isee sociosanitario inferiore a 6 mila euro, con bisogno assistenziale gravissimo e con indennità di accompagnamento. Chi è assistito da un familiare, o riceve cure domiciliari viene penalizzato.
In sostanza - conclude Colomba - i potenziali beneficiari sono, sul piano nazionale, solamente 24 mila, ovvero l’1 per cento”.Per lo Spi Cgil “occorrono, invece, risorse vere per la non autosufficienza mettendo fine ai tagli e un piano di assistenza individuale, ampliando la platea dei beneficiari e garantendo l’integrazione con le prestazioni locali e regionali”.