Radioterapia a Trapani, ultimo miglio?

Ciminnisi (M5S): «Un pantano burocratico rischia di allungare ancora i tempi».

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
31 Ottobre 2023 10:26
Radioterapia a Trapani, ultimo miglio?

Palermo, 30 ottobre 2023 – Per sbloccare il programma di investimenti in edilizia sanitaria della provincia di Trapani (ampliamento del Sant’Antonio e radioterapia, nuovo ospedale di Alcamo), secondo il Ministero della Salute mancherebbe copia di un atto formale con cui l’ASP trapanese s’impegna ad intervenire finanziariamente per la quota di propria competenza. Formalismi, appunto, ma senza i quali la procedura burocratico amministrativa sembra aver subito una battuta d’arresto.

«Con una interrogazione avevo chiesto nel dicembre 2022 di avere notizie sulla realizzazione della radioterapia a Trapani, senza ricevere risposta alcuna. Mi preoccupa, nel silenzio del Governo e dell’Assessorato alla salute, sapere che ci sono ancora passaggi fondamentali da completare. Tra questi la richiesta di integrazione documentale da parte del Ministero della Salute. Spero che ASP di Trapani e Assessorato Regionale alla Salute siano solleciti, ciascuno per la propria parte, a trasmetterla in tempi brevi».

È il commento della deputata del M5S Cristina Ciminnisi dopo aver appreso nel dettaglio il programma degli investimenti in edilizia sanitaria, che per il nosocomio trapanese prevede la realizzazione di un immobile su quattro piani (due fuori terra e due interrati) all’interno del quale sarà collocata la radioterapia. Per i soli lavori della radioterapia è previsto un intervento di € 9.077.599,32; per l’ampliamento dell’ospedale Sant’Antonio Abate € 29.219.526,63. Infine per il nuovo ospedale di Alcamo 51.000.820,79. L’ASP su un investimento di poco più di 89 milioni di euro dovrebbe farsi carico della quota parte di 51 milioni di euro.

«La radioterapia – dice ancora Ciminnisi – sarebbe finalmente quel segnale di attenzione che i trapanesi attendono da più di 14 anni. Meglio tardi che mai, possiamo dire con amarezza, ma avere un quadro chiaro delle somme che saranno investite non ci consente di cantare vittoria se ASP e Direzione Generale dell’Assessorato alla Salute non trasmetteranno con sollecitudine la richiesta di integrazione a Roma. Fino a quando il reparto di radioterapia non sarà operativo, non vedremo l’auspicata un’inversione di tendenza rispetto alla colpevole assenza della mano pubblica che ha lasciato spazi, prontamente occupati dalla sanità privata.

Ancora permangono numerose criticità nella gestione della sanità pubblica trapanese e complessivamente della Sicilia. Una situazione che rischia di peggiorare a causa del Governo Nazionale di centrodestra che spinge per l’autonomia differenziata tra le regioni. Una riforma istituzionale pericolosa che rischia di aumentare il divario tra regioni più ricche del nord e quelle più povere del sud».

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