Porto di Trapani, il Consiglio comunale compatto: “Ora serve una rotta chiara”

Chiesto un documento che chiede un cronoprogramma chiaro, procedure semplificate e una governance coordinata

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
06 Dicembre 2025 09:33
Porto di Trapani, il Consiglio comunale compatto: “Ora serve una rotta chiara”

Trapani torna a discutere del suo porto nel luogo più rappresentativo della democrazia cittadina: l’Aula di Palazzo Cavarretta. Il Consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria e in forma di adunanza aperta, ha riunito, ieri pomeriggio, amministratori, operatori, imprese e rappresentanti delle categorie per affrontare un tema che da mesi attraversa la città: il futuro dello scalo, tra dragaggi incompleti, pescaggi insufficienti e investimenti che tardano a materializzarsi.

Un confronto atteso, chiesto a più riprese dal mondo produttivo, che ha trovato una sintesi condivisa. Il passaggio politico più significativo è arrivato con la proposta di un ordine del giorno unitario, sostenuto dagli stessi operatori portuali presenti in aula: un documento che chiede un cronoprogramma chiaro, procedure semplificate e una governance finalmente coordinata tra Autorità di Sistema, Capitaneria, Comune, Regione e Ministeri.

Al centro della seduta, il nodo più critico: il pescaggio ancora fermo a circa 8 metri, insufficiente rispetto agli standard richiesti dal traffico mercantile. Il rallentamento dei dragaggi, la mancata piena operatività delle banchine Isolella e Ronciglio, la sospensione di alcune opere strutturali e un divario ormai evidente nella distribuzione delle risorse hanno alimentato la preoccupazione degli operatori.

A scandire il quadro è stato Gaspare Panfalone, presidente della Riccardo Sanges & C. e delegato provinciale ASAMAR Sicilia, che ha sintetizzato così la posizione del comparto: «Questa seduta rappresenta finalmente quello spirito di trasparenza – il nostro “palazzo di vetro” – necessario per affrontare con serietà il futuro del porto. Oggi prendiamo atto di un dato evidente: l’Autorità di Sistema ha gestito oltre un miliardo di euro, ma quasi il 90% è stato destinato a Palermo, mentre Trapani, in confronto ha ricevuto poco e gli interventi sono incompleti, come dimostra il pescaggio fermo a 8 metri e il mancato completamento delle opere.

È indispensabile riconoscere questo divario e rimediare agli errori compiuti. Le verifiche tecniche hanno smentito i dati ottimistici sul pescaggio e confermato criticità strutturali. Per questo abbiamo chiesto un Consiglio straordinario: serve un documento forte, un cronoprogramma e un coordinamento stabile tra Comune, Autorità Marittima e operatori. Trapani non può essere esclusa dalle strategie nazionali e regionali, né dimenticare l’anima del porto: i suoi lavoratori. Con un impegno comune e senza polemiche, il 12 dicembre incontreremo il commissario per avviare un percorso concreto.

L’obiettivo è chiaro: restituire centralità al nostro porto e fare del 5 dicembre 2025 una data di svolta per il suo sviluppo».

L’ordine del giorno proposto ieri rappresenta il primo tassello. Il Consiglio impegna il sindaco e la Giunta a chiedere all’Autorità di Sistema Portuale un cronoprogramma dettagliato sui dragaggi delle banchine Isolella e Ronciglio e del bacino di evoluzione, con l’obiettivo immediato di raggiungere un pescaggio operativo di almeno 9,5 metri su Isolella e di 10 metri su Ronciglio Est. Si chiede inoltre un rapporto aggiornato sulla funzionalità delle banchine danneggiate, la comunicazione dei limiti di pescaggio effettivi, un aggiornamento cartografico ufficiale e chiarezza sulla realizzazione del nuovo ponte a campata unica con portata minima di 250 tonnellate.

Il documento prevede anche la revisione delle tariffe portuali, per renderle competitive nel panorama mediterraneo, e l’istituzione di un Tavolo Permanente di Confronto che coinvolga Autorità Portuale, Capitaneria, Comune, operatori, imprese e sindacati: uno strumento stabile per monitorare l’avanzamento delle opere, verificare le profondità reali dei fondali e promuovere il porto come infrastruttura moderna e multifunzionale.

La seduta si è chiusa con due appuntamenti già fissati: il 9 dicembre a Sala Sodano e il 12 dicembre presso l’Autorità di Sistema Portuale. Due passaggi che dovranno tradurre in atti concreti ciò che è stato messo nero su bianco.

Il porto di Trapani attende risposte, risorse e scelte politiche nette. L’Aula ha parlato con una sola voce. Adesso il testimone passa alle istituzioni chiamate a intervenire.

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