Partanna, il sindaco Nicolò Catania critica alcuni aspetti del DPCM

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
29 Aprile 2020 12:59
Partanna, il sindaco Nicolò Catania critica alcuni aspetti del DPCM

Nel video messaggio serale, ormai consueto appuntamento giornaliero di Prima pagina Partanna, il sindaco Nicolò Catania ha manifestato alcune considerazioni sulle disposizioni previste dal nuovo DPCM, definendolo un “ vorrei ma non posso” che, nella sostanza scontenta le categorie sociali. Il primo cittadino partannese, pur manifestando la volontà di non polemizzare e non entrare nel merito del prossimo Decreto Ministeriale ha lasciato trapelare la sua avversità su alcuni punti venuti alla luce nella conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, facendo intuire che nei prossimi giorni dovrebbe essere emanato un Decreto, da parte del Governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci, che potrebbe mutare , in modo più restrittivo, alcune disposizioni nazionali.

La conferenza stampa del premier Conte è stata ritenuta da alcuni cittadini ampollosa e confusa, oltre che lunga e noiosa, probabilmente la comunicazione non è stata efficace ed il feed back pervenuto alla gente, , visto l’enorme aspettativa liberatoria, è stato deludente. I toni paternalistici non sono serviti a rassicurare la gente, a detta di alcuni esperti sanitari,  avrebbe dovuto essere più diretto presentando la dicotomica realtà che la politica odierna si trova ad affrontare: da un lato la tutela della vita per evitare di morire di coronavirus, dall’altra l’esigenza di far ripartire l’economia per evitare di far morire di fame i meno abbienti.

Due situazioni opposte ma entrambe vitali. La macchina economica che spinge ,con a capo i potentati e le grandi holding nazionali, per una rapida ripresa ed un allentamento lampo delle misure restrittive e  la ricerca scientifica , seppur con qualche voce dissonante,  che sostiene di puntare ad una  cessazione del contagio. La fine della pandemia, secondo gli esperti,  si ottiene quando l’indice  ( chiamato R) arriva a zero, nei momenti critici si è superato abbondantemente il valore di 3 R , ora la media nazionale è intorno 0,5, ciò significa che l’emergenza non è affatto terminata e se l’indice dovesse risalire a 1 si dovrebbe ricominciare con la quarantena totale.

Secondo queste considerazioni   il problema consisterebbe nel riaprire le attività evitando di raggiungere il livello critico di R su 1. In assenza di vaccino e cure efficaci contro il Covid -19 una lungimirante politica, in base a queste considerazioni,  deve necessariamente essere prudente e valutare attentamente ogni futura  decisione da adottare. Stefano Caruso

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