Oggi 3 maggio si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa a istituita nel 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La ricorrenza quest'anno cade in un momento assai delicato e difficile, in piena emergenza per la pandemia generata dal Covid-19. Ciò non vuol dire, però, che la data odierna abbia un significato minore rispetto al passato. In questi giorni di emergenza covid-19, il ruolo e la funzione della stampa libera è stato fondamentale. Tutti abbiamo fatto esperienza della limitazione di diritti costituzionali e delle proprie libertà, indotte dalla pandemia.
Sono diritti che riacquisteremo, si spera (ad ogni modo ci batteremo) superata la fase di emergenza, ma altre libertà nel mondo vanno scomparendo, come la libertà di stampa. Sono sempre di più i giornalisti che lottano quotidianamente per difendere il diritto all’informazione e ripugnano qualsiasi tipo di compromesso o limitazione alla loro libertà di raccontare i fatti del mondo. In particolare, i giornalisti impegnati sui fronti di guerra o nelle inchieste sulla criminalità organizzata, sono sempre più uno dei principali bersagli di estremisti, terroristi, mafiosi, ma soprattutto le vittime sacrificabili in caso di conflitto.
La Giornata mondiale della Libertà di Stampa oltre a essere una giornata commemorativa, per ricordare i giornalisti che hanno perso la vita nell’esercizio della professione, rappresenta l’occasione per valutare la situazione della libertà di stampa nel mondo. "Il prossimo decennio sarà decisivo per il futuro del giornalismo, con il dilagare del Covid-19 che ha reso sempre più evidente e amplificato le situazioni di crisi che minacciano la libertà di stampa". E’ la convinzione espressa dalla ong Reporters Sans Frontières nel suo report annuale sulla libertà di stampa.
A livello generale, l’Europa continua ad essere la zona più favorevole per la libertà di stampa, nonostante le situazioni problematiche in alcuni paese Ue e nei Balcani. A seguire le Americhe, anche se non si possono non sottolineare le difficoltà registrate dai media in paesi come Usa e Brasile. In Africa sono aumentate le ingerenze, tra attacchi online e detenzioni prolungate. L’area Asiatica e Pacifica ha registrato un aumento delle violazioni alla libertà di stampa. Scendendo nel dettaglio, nazione per nazione, Norvegia e Corea del Nord, sono le nazioni che rappresentano i due capi della graduatoria.
Per il paese scandinavo si tratta di una conferma al vertice rispetto agli ultimi 4 anni, mentre nel caso di quello asiatico di un ulteriore peggioramento sul 2019, quando occupava la penultima posizione. Per quanto riguarda l'Italia, il nostro paese guadagna due posizioni, passando dalla 43esima alla 41esima. Nell’analisi viene posto l’accento sugli oltre 20 giornalisti costretti a vivere sotto la protezione delle forze dell’ordine a causa delle minacce ricevute. “Il livello di violenza contro i giornalisti continua a crescere, soprattutto a Roma e nella regione circostante e nel sud del Paese”, rileva Rsf.
“In generale i politici italiani sono meno virulenti del passato verso i giornalisti”, rileva ancora l’analisi che però cita gli attacchi agli operatori dell’informazione da parte di esponenti del Movimento 5 Stelle. Dal focus non viene tralasciato il tema dei sostegni pubblici per il settore dell’informazione: “il giornalismo rischia di essere compromesso da una possibile riduzione dei sussidi statali per i media”. In occasione della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, la scrittrice di libri per bambini Agnese Bizzarri ha scritto una favola, intitolata appunto “La Libertà di Stampa” (pubblicata sul sito del Centro Regionale delle Nazioni Unite) per spiegare ai più piccoli l’importanza di questo diritto fondamentale sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Polo Sud. Dialogo nei ghiacci tra un nonno pinguino: Kora Ping e Gi nipote pinguino. Il nonno aveva l’abitudine, dopo aver mangiato pesci, di leggere il quotidiano dei Pinguini. Il nipote Gi lo guardava incuriosito. “Nonno, io vorrei un giornale solamente di belle informazioni. A me interessano solo alcuni fatti. Ma chi sceglie le informazioni?”, chiese Gi, il nipote Pinguino al nonno Pinguino. Il nonno rispose: “Ma come solo fatti belli? Avere le notizie selezionate vorrebbe dire una dittatura! Devono circolare tutte le informazioni.
Questa è l’informazione! Per sapere devi conoscere, per scoprire devi informarti, per pensare devi avere diverse informazioni e punti di vista. Senza alcuna censura, mai.” Il nipotino chiese: “Cosa è la censura, nonno?” “La censura è quando qualcuno decide per te cosa è bene o male, ad esempio accade qualcosa di importante al mondo e qualcuno che fa la censura decide che nessuno deve saperlo, non fa circolare l’informazione. Oggi invece è uscito un articolo sul disgelo dei nostri ghiacciai.
Il nostro giornalista pinguino ha descritto perfettamente e liberamente quello che sta accadendo grazie al fatto che esiste la libertà di stampa! Così noi capiamo anche cosa fare. Altrimenti non avremmo potuto saperlo. E ci saremmo dovuti trasferire in una altra regione del Polo. Quando invece comandava il Pinguino dittatore non si poteva aver nessun punto di vista, né pensare da soli una cosa, né dirla, né scriverla. “In che senso? Io penso, dico e scrivo quello che voglio, nonno” disse Gi, il nipote. “Infatti questo è il modo corretto, pensare con la propria testa, dire e scrivere ciò che si vuole”, rispose Kora, il nonno. “E cosa faceva, cosa fa un dittatore?”, chiese il nipote.
“Sceglie tutto lui per te: seleziona le informazioni che devono scrivere sui giornali e che devi leggere tu”, rispose il nonno. “Come? Ma stai scherzando!” esclamò indispettito il nipote. “Ti farò un esempio: un giornale può scrivere: -Non c’è nessun disgelo. Va tutto bene. Bisogna fare questo, quest’altro e questo ancora!-. Chi non vuole la libertà di stampa non può scrivere né leggere quello che vuole”, commentò il nonno. “Ma è assurdo! Non è data per scontata la libertà di stampa?” chiese il nipote. “Ora qui sì, ma non ovunque è cosi.
Da noi il nostro giornalista può scrivere alla comunità dei Pinguini quello che crede, che ha visto, che sente. Come un altro giornalista può avere un altro punto di vista. L’importante che le idee circolino libere. Tutti dovrebbero essere liberi. Ma non è stato sempre così. Pinguini e pinguini si sono battuti per ottenere questo diritto. Hanno combattuto per quello che per te ora è ovvio. Scrivere liberamente quello che si pensa è un dono prezioso. Oggi è il 3 maggio, giornata mondiale della libertà di stampa! Sembra la cosa più naturale del pianeta ma non lo è per nulla! Prendi un foglio e scrivi ciò che vuoi! Devi onorare questa giornata”, propose il nonno. Volle il destino che, proprio in quel momento, davanti a loro passò un gruppo di giovani giornaliste pinguine.
Guardarono gli igloo intorno e salutarono. “Che bello quell’igloo, pare ci viva uno scrittore pinguino molto importante”, disse una delle più giovani. “Farò un pezzo su questo”, disse una. “Io invece lo scriverò su di lui, ma sul fatto che è molto generoso con gli altri pinguini”, rispose un’altra; “Io sulle poesie dedicate all’amore che scrive”, ribatte un’altra, “Io mi sono concentrata sul suo modo di vedere la vita”, rispose l’altra giornalista, “Io, invece, sul fatto che lui è molto impegnato per i disgeli…”, concluse l’ultima. Ogni punto di vista è diverso, complementare, nuovo, fondamentale, necessario.
C’è chi scrive con tecnica, chi con saggezza, chi con filosofia, chi con audacia, chi con fiducia, chi con pessimismo, chi con il cuore: la libertà di stampa. Francesco Mezzapelle