«Non aveva mai incontrato Messina Denaro solo fandonie per darsi un tono», assolto anche in appello l’ex consigliere Lillo Giambalvo

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
26 Febbraio 2021 21:30
«Non aveva mai incontrato Messina Denaro solo fandonie per darsi un tono», assolto anche in appello l’ex consigliere Lillo Giambalvo

Ed ora chi restituirà la dignità ad una città ed ad una classe dirigente che ha subito l’onta dello scioglimento per mafia sulla scorta principalmente delle fandonie di un millantatore che per la seconda volta è stato assolto da un Tribunale? Nel tardo pomeriggio di oggi la quarta sezione della Corte di Appello di Palermo, ha assolto l’ex consigliere comunale Calogero Giambalvo, accogliendo  la tesi difensiva degli avvocati Roberto Tricoli, Massimiliano Miceli e Vincenzo Salvo. La vicenda è nota, nel novembre del 2014 Calogero Giambalvo era stato arrestato in una delle tante operazioni antimafia, quelle che tendono a stringere il cerchio attorno al superlatitante Matteo Messina Denaro che invece continua a rimanere uccel di bosco ed a guidare la cosca trapanese, secondo le ultime risultanze della relazione semestrale della DIA.

L’ex consigliere ,intercettato a lungo mentre parlava in auto con un altro consigliere comunale, Franco Martino, aveva millantato di avere incontrato e abbracciato Matteo Messina Denaro, il padre Francesco ed aveva anche detto che si sarebbe fatto trenta anni di galera per lui. Storie di lepri da quattro chili e di incontri tra i filari delle vigne o in contrada Zangara, con la commozione e l’orgoglio di essere amico del super latitante. Il processo in primo grado si era concluso con l’assoluzione perché anche il giudice aveva valutato che i racconti del Giambalvo fossero solo delle fesserie, e lo stesso Giambalvo lo aveva ammesso di averle raccontate per darsi un tono, come se fosse un vanto essere amico di un assassino sanguinario?  A seguito di quella sentenza di assoluzione il Prefetto aveva reintegrato Giambalvo in consiglio comunale, operazione che aveva portato all’unanime condanna morale da parte degli stessi consiglieri che si erano dimessi di fronte alla sua pervicacia a non voler lasciare lo scranno a seguito delle sue discutibili dichiarazioni.

Poi la gogna mediatica delle Iene ed una frettolosa decisione di sciogliere il Comune di Castelvetrano per infiltrazioni mafiose e commissariarlo, senza che ancora si conoscano i reali motivi. Oggi la nuova assoluzione per Giambalvo che getta nuove ombre su una pagina di fango che questa città non meritava.

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