Cara Europa, tu non sei quella che abbiamo immaginato. Tu sei un’altra cosa. Abbiamo pensato che un giorno sarebbe nata la nazione europea e abbiamo creduto che gli ostacoli che si sono incontrati fossero nella logica delle cose, nello sviluppo dei dialoghi per assicurare che la nascita di una nazione non fosse la negazione della cultura di ciascun Paese fondatore e fosse invece sostanza per rendere più forte il Paese Europa. Non sei stata degna dei padri che costruirono questo ideale, ti sei dimostrata piccola e incapace di comprendere le aspettative che avevano milioni di persone, soprattutto giovani ambiziosi di raggiungere il traguardo di lavorare a casa anche se in Germania, in Francia, in Belgio o anche nella Gran Bretagna.
Tu non hai pensato che ai tuoi piccoli interessi, fatti di banche, di rigide regole che si sono dimostrate l’esportazione di norme non solo giuridiche e di codicilli esistenti nei cosiddetti paesi forti del vecchio continente. Tu hai tradito tutti noi, ragazzi di un tempo diventati vecchi e mortificati ogni giorno con cinismo, come fossimo impiegati di una società che doveva produrre reddito e non una nobile entità capace di produrre Uomini ! Cara Europa, verrà il tempo in cui ti pentirai di non avere avuto coraggio e di non avere compreso che cosa sarebbe stata la stessa Europa se, ad esempio, si avesse avuto maggiore rispetto per l’Italia che, ti piaccia o no, è stata la culla della civiltà e ha insegnato al mondo intero persino come si sta a tavola.
Non hai compreso che avresti dovuto con attenzione osservare la storia e inchinarti davanti a un Paese che da solo possiede testimonianze storiche, artistiche ed ambientali che superano quelle di tutti gli altri paesi del mondo messi insieme. No. Non crediamo più in te, non sei degna del nostro rispetto. Non sopportiamo più di essere considerati pizzaioli e non anche i padroni del mondo del pensiero, delle arti, della filosofia, della scienza. La tua piccola dimensione ha trovato il suo capolavoro in questi giorni nei quali la gente muore e tu dici I SOLITI ITALIANI.
No, cara Europa, questi soliti Italiani saranno quelli che smaschereranno e affonderanno il tuo servilismo nei banchieri e nel cosiddetto mercato globale. Non sei stata capace di comprendere che in questi momenti avresti dovuto muoverti per dare fiducia ad un popolo che ha accettato tutto e di tutto pur di vedere nascere la NOSTRA EUROPA. Cara Europa, quello di questi giorni è stato il tuo peggiore affare. Nicola Cristaldi