Un luogo d'incontro e di relazioni da vivere attraverso le arti e la convivialità chiamato in un modo molto suggestivo: «il piano dell’abbraccio». E il nome scelto per l’inaugurazione del secondo piano del Museo San Rocco nasce proprio per consegnare alla città di Trapani, un luogo dove poter incontrare il lato umano e quello spirituale, proprio attraverso un abbraccio. Il secondo piano, aperto al pubblico dopo i lavori di ristrutturazione, è stato inaugurato dal direttore del «San Rocco» monsignor Liborio Palmeri, e per l'occasione nel grande salone del secondo piano si è svolto un concerto del bass trombonist e compositore francese Alix Tucou, che ha proposto il suo album da solista dal titolo «Technology and Bones».
Dal secondo piano del Museo è possibile accedere ad una bellissima terrazza che dà proprio su piazza Lucatelli. I lavori di ristrutturazione, finanziati con i fondi dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica sono costati 75.000 euro, ed hanno consentito di consolidare la struttura e lavorare sui tetti e i solai. Ma ancora c'è molto da fare per poter arrivare all'obiettivo di ristrutturare interamente il secondo piano, e di realizzare al suo interno delle altre strutture. A tal riguardo l'obiettivo è quello di realizzare una foresteria per poter ospitare degli artisti italiani e stranieri che si esibiranno al «San Rocco», in quanto luogo destinato ad ospitare momenti di arte e cultura.
Dai lavori di ristrutturazione è spuntato anche un «terzo piano», ossia due mansarde lontane tra loro, che sono state già collegate con un apposito corridoio, grazie al quale si potrà arrivare a quello che sarà chiamato il «piano della porta regale». Da questo piano si potrà accedere ad una piccola terrazzina, che sarà ornata da fiori e piante, dalla quale si potrà vedere il Porto di Trapani da una posizione unica e privilegiata. Nessuno contributo alla ristrutturazione è arrivato da enti o istituzioni pubbliche.
Monsignor Palmeri ha chiesto il contributo di tutti, a vario titolo, nel portare avanti un progetto, come quello del «San Rocco», destinato alla città e in particolare ai suoi giovani, che saranno sempre più coinvolti in un luogo che è già di arte e cultura, ma che si prefigge di diventare un luogo del fare. Nel 2012 il palazzo San Rocco, che contiene al suo interno le vestigia della chiesa di San Rocco viene destinato a polo museale interdisciplinare, diventando la sede ufficiale e istituzionale del Museo San Rocco, ente che gestisce anche la Collezione DiART.
Il Museo San Rocco ospita il nucleo più significativo della Collezione con artisti come: Carla Accardi, Alberto Gianquinto, Turi Simeti, e altri come Adrian Paci, Minjun-kim e Jung Uei Jung. Il percorso che ha portato il palazzo San Rocco a diventare l'attuale museo di arte contemporanea comincia nel 2012. Il Museo San Rocco, è l'ente che gestisce anche la Collezione DiART, collocata al terzo e quarto piano del Seminario Vescovile di Trapani, e la chiesa degli artisti S. Alberto, di via Garibaldi, nel centro storico di Trapani.
La Collezione DiART fu inaugurata il 17 aprile del 2004 dall'allora direttore dei Musei della Città del Vaticano Francesco Buranelli nel Seminario vescovile. Essa conta circa 130 artisti di 22 nazioni per un totale di circa 200 opere. L'atrio del palazzo è stato trasformato in un luogo di culto, un oratorio, dalla capienza di 70 posti, con una piccola abside che accoglie un'immagine moderna del Crocifisso, opera di Marco Papa. Dentro le sale adiacenti all'oratorio, sono esposte le opere di 23 importanti artisti.
Il restauro del palazzo fu effettuato grazie ad un contributo di 40.000 euro dei fondi dell’Otto per Mille e con piccoli contributi di privati. Le monache di clausura del Monastero «Sacro Cuore» donarono il «libro degli ospiti» del museo. Vito Campo