Messaggi pericolosi, cosa si nasconde dietro ad un cellulare

Nuovo articolo a cura degli studenti del "Rosina Salvo" di Trapani

Emanuele
Emanuele Barbara
06 Aprile 2021 16:28
Messaggi pericolosi, cosa si nasconde dietro ad un cellulare

Al giorno d'oggi, la maggior parte delle persone è capace di provvedere a tutto tramite un unico apparecchio: il telefono. Se hai il dubbio di come si scrive una parola, il sinonimo di un termine, o vuoi fare un calcolo, il tuo cellulare avrà bisogno soltanto di una connessione e potrà esaudire tutti i tuoi desideri. C'è chi preferisce usufruirne il meno possibile, c'è invece chi ne è completamente dipendente e non pensa ad altro che ad esso. Il telefono è uno degli apparecchi più utili mai creati: in caso di bisogno puoi chiamare aiuto, ti permette di fare ricerche in breve tempo e, tramite i "social" può mandare messaggi in tutto il mondo; spesso però non ci rendiamo conto dei pericoli che stanno intorno a noi, veniamo attratti da quella composizioni di luci, video e Meme divertenti, da non renderci conto che spesso veniamo coinvolti in esperimenti o challenge a scopi tetri e alla fine ci avviciniamo a qualcosa che va al di là della nostra portata.

Sono tanti i casi in cui, purtroppo, milioni di persone, in particolare i ragazzi, sono vittime di haker che li costringono a farsi del male o li sconvolgono psicologicamente facendo credere loro che ciò che stanno facendo è giusto o che se lo meritano, challenge pericolose che possono causare traumi o morti e, infine, ma non per importanza ci sono pure i casi di "nudes" che letteralmente vengono tradotti in "nudi" ovvero foto dove, in particolare le ragazze, vengono immortalate senza indumenti e spesso anche contro la loro volontà, provocando traumi o veri e propri suicidi.

Molti sono stati i ragazzi coinvolti in queste trappole, tra cui ricordiamo: Antonella Sicomero, bambina di 10 che ha perso la vita a causa di una challange sulla famosa applicazione che per ora spopola tra i giovani, Tik Tok; Carolina Picchio, ragazza di 14, che ha perso la vita a causa di video che la ritraevano svestita contro la sua volontà e che si tolse la vita nel 2013 nella provincia di Novara; e sono tanti i ragazzi coinvolti ogni giorno in queste situazioni da cui non riescono a fuggire.

Il telefono è uno strumento che crea terreno fertile sia per sensibilizzare che per odiare, ma sta a noi decidere come usarlo e quali messaggi far passare, per far in modo che questi incidenti non accadano più.

Vanessa Bevilacqua 2^ I

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