È proprio vero: i social sono un posto bellissimo. Se usati bene, possono aiutare a informarci un po’ di più, a scoprire qualcosa di nuovo e molte volte anche a tirarci su il morale.
Ed è quello che sta succedendo da lunedì, giorno in cui hanno arrestato l’ex latitante più ricercato in Italia: Matteo Messina Denaro.
Tanti, forse anche troppi, i meme realizzati da diversi utenti e poi pubblicati sui vari social – Instagram e Facebook tra tutti – che cercano di ironizzare su un’operazione che, invece, verrà ricordata per tanti anni.
Si scherza sulla ricerca trentennale di un uomo che viveva tranquillamente a casa sua o sui vestiti del boss. E poi è diventata virale la Clinica La Maddalena, vittima di tante recensioni ironiche.
«Rispettano molto la vostra privacy» o ancora «L’attenzione allo sfruttamento degli animali per realizzare capi di vestiario è incredibile: l’ultimo paziente ad essere entrato con un giubbotto di montone è stato portato via dall’esercito. Si vede che ci tengono tanto».
Sono post che ci fanno ridere, è vero. E di ridere ce n’è molto bisogno in periodi come questi.
Ma così, purtroppo, si dà una visibilità quasi ironica e simpatica di un uomo che sì, portava l’olio ai medici, salutava e sorrideva sempre, mandava i buongiorno alle pazienti conosciute in clinica, ma è sempre quell’uomo che ha ucciso tante, fin troppe persone.
E un uomo così, che ha trasformato la nostra terra bellissima in una terra di tanto, troppo sangue – come dichiarò la vedova Schifani ai funerali del marito Vito Schifani, di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonino Montinari e Rocco Dicillo – non merita le nostre risate.