Emergenza Rifiuti. Trizzino: “il Piano è un fallimento, mancano gli impianti"

Sicilia senza discariche e termovalorizzatori. Il deputato Giampiero Trizzino spiega le ragioni del fallimento

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
04 Maggio 2021 08:58
Emergenza Rifiuti. Trizzino: “il Piano è un fallimento, mancano gli impianti

Il Piano Rifiuti Sicilia approvato lo scorso Marzo fa già registrare malumori e aperti dissensi sulla sua reale fattività e sull’impatto che una simile “riforma” possa avere su tutto il territorio regionale. Durante la conferenza stampa di qualche giorno fa per la presentazione del Disegno di Legge, si sono infatti apertamente manifestate le nette posizioni di tre esponenti delle opposizioni presenti all’ARS. A prendere le distanze di questa “finta riforma” così come l’ha definita Claudio Fava, anche Giampiero Trizzino dei Cinquestelle ed Antony Barbagallo del PD. Di fatto, il “disco verde” per il Piano Rifiuti è arrivato anche dal Consiglio di Giustizia Amministrativa (Cga) che, dopo la prima “bocciatura”, ha accolto le integrazioni apportate dall’Assessorato Ambiente all’epoca in cui era sotto l’egida di Pierobon. A quanto pare, a storcere il naso, sono in tanti: la strategia di delegare la scelta degli impianti ai territori non è piaciuta anche se, lo stesso ex assessore, ha sottolineato che è stato quasi un atto dovuto proprio per evitare la consueta sindrome da (NIMBY) ovvero “non nel mio giardino”.

Secondo un recente studio di Utilitalia, alla Sicilia servirebbero almeno 6 impianti per smaltire 568 mila tonnellate di spazzatura prodotta e anche un termovalorizzatore per accogliere 515 mila di tonnellate di scarti conferiti annualmente.

Gli impianti mancanti sono in gran parte responsabili degli alti costi che gli Enti affrontano per portare lontano la spazzatura prodotta con aggravio comprensibile sulla TARI. La Regione, per stilare il Piano Rifiuti, si è avvalsa della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ha sentito anche gli ambientalisti oltre che gli Enti locali e le SRR. Valutazione obbligatoria secondo lo stesso Trizzino in quanto “ se non l’avessero fatto avrebbero commesso un illecito”.

L’intervista al Deputato Pentastellato, componente della Commissione Ambiente e Territorio, chiarisce le motivazioni del secco No proferito da lui, da Fava e da Barbagallo al DDL presentato nei giorni scorsi.

Onorevole Trizzino, lei non è il solo ad aver intrapreso questa battaglia di dissenso contro il DDL sul Piano Rifiuti a cui stanno lavorando alla Regione. Con lei anche Fava e Barbagallo.

E’ stato un segnale di unità delle opposizioni. Siamo convinti che se la riforma dovesse essere approvata sarebbe molto pericolosa

Perché?

Creerebbe confusione nell’ organizzazione della governance impossibile da gestire nel giro di un anno e mezzo cioè fino alle prossime elezioni regionali. E poi, il Piano non ci piace perché non programma nulla né discariche pubbliche né private ma fa una fotografia su quello che c’è senza per questo stabilire nulla. Magari avesse dato delle indicazioni, ma non è così.

Secondo lei, l’attuale governo della Regione, preferisce affidare la gestione degli impianti al privato o al pubblico?

Musumeci, a voce, ha detto di preferire la gestione pubblica, ma una cosa è dirlo un’altra è farlo. Ad oggi lui, di pubblico non ha agevolato niente. L’unico impianto pubblico che doveva agevolare era quello di Palermo, a Bellolampo, ed è come sappiamo ancora chiuso. Sa dove Musumeci ha fatto il più grande ampliamento di una discarica privata?

Dove?

A Catania, per la famiglia Leonardi.

Vuole dirci cosa ritiene pericoloso di questa legge se venisse approvata?

Il disegno di legge va ad incidere su una struttura come le SRR (Società Regolamentazione Rifiuti) che oramai si sono consolidate e che hanno cominciato a funzionare. Se questa legge dovesse essere approvata, le SRR sarebbero smontate completamente per costruire un nuovo soggetto gestore completamente diverso sia nel numero che nella natura giuridica, nella distribuzione sul territorio. Consideri che per costituire le SRR dalla legge 9/2010 ci sono voluti 11 anni. Ce ne vorrebbero altrettanti per chiuderle e aprire queste ADA (Autorità d’Ambito). 

Dunque, ricapitolando, lei diche avremmo almeno 10 anni di confusione derivante da questa transizione proprio ora che le SRR, tutto sommato, iniziano a funzionare?

Sì, esattamente così.

La Sicilia com’è messa a raccolta differenziata?

Dico che possiamo arrivare anche al 100% ma se mancano gli impianti di compostaggio o di riciclo della plastica a cose serve? Senza contare che per la raccolta dell’indifferenziato la situazione è drammatica.

Perché?

La discarica di Bellolampo è chiusa e quella di Lentini ha chiuso l’1 di Maggio. Quella di Catania è satura. Libere sono quella di Agrigento e Trapani che è piccolissima però.

Perché siamo arrivati a questo punto, onorevole?

Perché non hanno fatto gli impianti, non hanno programmato niente ed hanno perso tempo, forse anche per incapacità. In Sicilia, gli impianti, sono costruiti con una lentezza esasperata e Musumeci se ne esce pure con il discorso dei Termovalorizzatori.

Cosa ne pensa lei?

Se Musumeci li vuole davvero, perché non li fa?

Forse perché incontrerebbe qualche ostacolo?

Un presidente della regione deve assumersi delle responsabilità altrimenti va ad amministrare un condominio.

Lei sarebbe d’accordo?

No, assolutamente. Musumeci però da 4 anni dice di volere fare i termovalorizzatori ma nel Piano Rifiuti non li ha inseriti.

Tiziana Sferruggia

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