Marsala: condannata per diffamazione l'ex pm Maria Angioni

La vicenda riguarda alcune dichiarazioni rilasciate in tv nel 2021 sulle indagini per la scomparsa di Denise Pipitone

Redazione Prima Pagina Trapani
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10 Dicembre 2024 13:54
Marsala: condannata per diffamazione l'ex pm Maria Angioni

L'ex magistrata Maria Angioni, in passato pubblico ministero nel delicato caso della scomparsa di Denise Pipitone, è stata condannata a quattro mesi di reclusione (pena sospesa) con l'accusa di diffamazione nei confronti dell'ispettore di Polizia Vincenzo Tumbiolo. La sentenza è stata emessa oggi dal giudice monocratico presso il Tribunale di Marsala. La vicenda trae origine da alcune affermazioni rese dall'ex magistrata nel corso di una trasmissione televisiva  andata in onda nel maggio del 2021.

Angioni, rispondendo alle domande del giornalista, aveva lanciato tutta una serie di accuse nei confronti degli investigatori che si occuparono delle prime fasi delle indagini sulla scomparsa della piccola da Mazara del Vallo.  In particolare aveva accusato l'ispettore di Polizia Vincenzo Tumbiolo e alcuni suoi colleghi di aver commesso tutta una serie di errori, come la perquisizione sbagliata in quella che doveva essere l'abitazione di Anna Corona. “Bisognerebbe fare una chiacchierata con questi qua”, aveva sottolineato Angioni.

Tumbiolo però non aveva preso parte alle indagini perchè sospeso dal servizio.  L’avvocato Stefano Giordano, che insieme al collega Giovan Battista Lauricella assiste  Maria Angioni, ha definito la sentenza un grave errore: “Questo processo non doveva neanche iniziare - ha sotttolineato -  La frase della dottoressa Angioni non era offensiva, ma espressione di una legittima opinione critica. Siamo di fronte a un processo alle intenzioni, in cui è stata lesa la libertà di espressione.”. Il legale ha inoltre annunciato ricorso in Appello, convinto che la decisione sarà ribaltata: “Questa sentenza rappresenta l’epilogo di una vicenda costruita su reazioni sproporzionate a dichiarazioni innocue.

Al deposito delle motivazioni impugneremo il verdetto, certi che la Corte d’Appello ripristinerà il diritto e correggerà le violazioni commesse.”

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