La presidenza della Regione Siciliana, con oltre mezzo milione di euro e d’intesa con la Soprintendenza del mare, finanzia un progetto di indagine e documentazione dei fondali marini dell’Isola alla scoperta di nuovi siti archeologici subacquei. È previsto anche l'utilizzo di reti con sensori sottomarini che forniranno in tempo reale dati utili per la sorveglianza dei siti e per monitorare la conservazione dei reperti. Le attività saranno gestite dalla Soprintendenza del mare, con una squadra di archeologi subacquei, documentaristi e ricercatori.
La prima fase sarà dedicata alla ricerca a campione a una profondità batimetrica da 50 a 200 metri di profondità e sarà realizzata una mappatura dei fondali. Il piano di lavoro interesserà i fondali di Palermo, Ustica, Messina, Isole Eolie, Taormina, Catania, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani. A darne notizia l’assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia, Alberto Samonà, che dichiara: «Il progetto avrà la durata di circa tre mesi. Si avvarrà dell'utilizzo di un drone subacqueo (Auv-Autonomous underwater vehicles), in grado di effettuare contemporaneamente scansioni con strumenti sonar incorporati, immagini video e fotografiche in maniera autonoma attraverso un percorso di navigazione».