«La cultura della cura come percorso di pace». È questo il tema del messaggio di Papa Francesco – presentato per la cinquantaquattresima Giornata mondiale della pace – su cui si baserà l’incontro online di domenica 31 gennaio. L’evento è stato pensato e organizzato dall’Ufficio Pastorale sociale e del Lavoro, dalla Scuola Teologica Una Casa per Narrare e dall’Azione Cattolica che, ogni anno a gennaio, organizza delle attività legate alla pace come la marcia.
Iniziativa che quest’anno, per le restrizioni anti covid, non è stato possibile organizzare. «Commentare il messaggio mandato da Papa Francesco – ha dichiarato il direttore dell’Ufficio Pastorale sociale e del Lavoro Gino Gandolfo – è di grande attualità perché è presente il verbo curare. Siamo in un momento storico importante dove i comportamenti individuali fanno la differenza. Solo se ognuno di noi è responsabile, può prendersi cura dell’altro». Sarà, quindi, “Cura” la parola chiave dell’evento.
Ed è proprio per questo che, tra i tanti interventi, ci saranno quelli di Luigi Accattoli – giornalista vaticanista e scrittore che a novembre è risultato positivo al Covid –, di Suor Maria Chiara Maestrini – Medico di Firenze e Suora della Carità di Nevers – e del Dottor Antonio Cacciapuoti – Direttore Rianimazione Covid dell’Asp di Trapani – . Cacciapuoti darà una lettura della situazione emergenziale del territorio provinciale e testimonierà il significato di cura presso in un ospedale.
Ma la presenza del Direttore della Rianimazione sarà anche utile per ringraziare tutta la comunità dei medici e degli infermieri, come aveva fatto Papa Francesco l’1 gennaio dando inizio al mese della pace. «C’è sembrato giusto – ha continuato Gino Gandolfo – visto i contagi in continuo aumento e la superficialità di alcuni, dare un taglio dedicato al Covid e alla cura per poter rilanciare un appello: quello che nonostante la stanchezza, non è il momento di mollare ma bisogna stare attenti».
Quello organizzato dalla Diocesi sarà un evento che concluderà una settimana importante per tutto il mondo. Il 22 gennaio, infatti, l’Onu ha dichiarato illegali le armi nucleari. «Questo – conclude Gandolfo – è un passo importante per la pace del mondo. Sono piccoli segnali che ci danno speranza». Chiara Conticello