«In questi giorni sto ricevendo un numero spropositato di cittadini che lamentano di avere ricevuto un sollecito di pagamento EAS riguardo diverse annualità pregresse. Al netto della posizione dell'ente somministratore del servizio idrico che continua a negare l'evidenza e di eventuali atti interruttivi - in alcuni casi presenti - moltissime di queste fatture sono prescritte vuoi (per quanto riguarda quelle più risalenti nel tempo) per il mancato rispetto del termine quinquennale di cui all'art.
2948 cod. civ., vuoi per quello di prescrizione biennale introdotto dalla Legge di bilancio del 2018. È evidente che l'EAS ha tutto l'interesse a sostenere il contrario perché, come continuo a ripetere, il danno arrecato non è limitato ad una o a poche utenze ma a migliaia e migliaia di esse», lo fa sapere Giancarlo Pocorobba, Presidente di Konsumer Sicilia, associazione a tutela dei consumatori. Per capirne di più, lo abbiamo contattato: «Con questi solleciti, l'Eas sta richiedendo il pagamento, in moltissimi casi, di consumi risalenti ad oltre 10 anni addietro (2008, 2010, 2011 etc.), in molti casi palesemente non dovuti per prescrizione o, nel merito, perché di gran lunga superiori rispetto a quelli segnati nel contatore o semplicemente storici.
Auspichiamo un immediato intervento da parte della politica - e della Regione in particolare - perché i cittadini onesti, che pagano regolarmente le tasse, non possono vedersi costretti, vista l'insensibilità dell'ente erogatore rispetto alle contestazioni fatte loro pervenire, a rivolgersi all'Autorità giudiziaria con notevole aggravio di spese a loro carico. Non c'è dubbio che i servizi vanno pagati ma non certamente gli abusi».
