Il piede piatto nel bambino, ne parliamo con il dottor Danilo Di Via

Nuovo interessante approfondimento nella consueta rubrica medica di Prima Pagina Trapani

Redazione Prima Pagina Trapani
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23 Aprile 2022 15:15
Il piede piatto nel bambino, ne parliamo con il dottor Danilo Di Via

Il piede piatto (in latino pes planus) è un dismorfismo in cui risultano alterati i rapporti anatomici del piede, caratterizzata dalla riduzione dell'arco plantare e dal conseguente aumento della superficie d'appoggio della pianta del piede.In alcuni casi l’arco plantare non si sviluppa correttamente durante l’infanzia, in altri il piede può appiattirsi dopo un trauma o a causa dell’usura legata all’invecchiamento.

Nella maggior parte dei casi è detto flessibile, dovuto a insufficienza capsulo-legamentosa e disfunzione mio-tendinea, oppure può essere rigido, risultato di una fusione delle ossa tarsali. Le cause di tale deformità sono il più delle volte congenite e possono avere carattere ereditario. Il piede piatto nel bambino raramente comporta dolori o limitazioni, qualora ciò accada il bambino può lamentare un fastidio nella parte interna del piede, in particolare sotto la caviglia o a livello dell’arco plantare, che può in alcuni casi associarsi all’attività sportiva prolungata.

La diagnosi è spesso clinica, il piede piatto flessibile è caratterizzato da una deformità che si evidenzia durante l’appoggio in stazione eretta ma che scompare quando il bambino si mette in punta di piedi, a differenza del rigido in cui la deformità permane anche in punta di piedi. Visti da dietro i piedi mostreranno il segno del doppio malleolo a livello interno e delle “troppe dita” a livello esterno.

Le articolazioni del piede e della caviglia mostrano una mobilità del tutto normale, anche se a volte può essere presente una ridotta flessione dorsale della caviglia, dovuta ad un tendine d’Achille retratto. Importante sarà valutare il consumo della suola delle scarpe, che porteranno ad un’accentazione dell’usura sul versante interno. Oltre ad un accurato esame clinico, corredato da esame podoscopico, potrebbe essere necessario eseguire delle radiografie in carico di entrambi i piedi per eseguire determinate misurazioni.

In caso di piede piatto rigido potrebbe essere necessario anche un esame TC per valutare eventuali fusioni ossee. Il trattamento varia in base alla tipologia di piede piatto ed alla sua gravità. Importante sottolineare che il trattamento sia da riservare solo ai casi sintomatici e nei bambini con età superiore ai 8-9 anni, in quanto fino a quell’età è da considerarsi fisiologico. In caso di piede piatto sintomatico inizialmente il trattamento è spesso conservativo.

In tal caso verranno consigliati:

- Esercizi propriocettivi, volti al potenziamento dei muscoli cavizzanti e di sostegno della volta plantare;

- Non negare al bambino le comuni attività, anche di carattere sportivo, che contribuiscono invece ad un corretto sviluppo della forma del piede;

- L’utilizzo dei plantari è indicato solamente in casi selezionati, in quanto danno solo un beneficio sul dolore, ma non contribuiscono allo sviluppo dell’arco plantare;

Se il trattamento conservativo fallisce o la gravità del quadro clinico lo impone, la chirurgia rimane spesso, l’unica soluzione. L’intervento è consigliato dai 10 ai 14 anni e consiste nell’impianto, con tecnica mini-invasiva di particolari viti all’interno del piede, attraverso piccole incisioni. Vi sono due tecniche principalmente utilizzate di artrorisi: Calcaneo-stop e vite endosenotarsica. Entrambe le tecniche danno sia uno stimolo meccanico che propriocettivo per lo sviluppo dell’arco plantare, l’intervento si esegue in day surgery ed i tempi di recupero si agirano intorno alle 4 settimane. Le viti tendenzialnte non vanno rimosse, a meno che non diano problemi, in tal caso la loro rimozione e consigliata dopo i 12 mesi dall’impianto.

Se la diagnosi avviene oltre i 14-15 anni, la correzione con viti può non dare esito positivo, pertanto si consigliano altre tipologie di intervento che correggano la deformità del piede attraverso dei tagli ossei (osteotomie) per riallineare i segmenti scheletrici, associate a procedure sui tendini (transfer tendinei). In conclusione possiamo dire che il piede piatto è spesso benigno e va trattato solo se sintomatico, la diagnosi precoce è fondamentale per un opportuno trattamento con alte percentuali di successo.

Dott. Danilo Di Via

Medico presso: Università degli Studi di Catania

Clinica Ortopedia e Traumatologia

Direttore: Prof. Giuseppe Sessa

Direttore di scuola: Prof. Vito Pavone

Associato: Prof. Gianluca Testa

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