Il mare e le sue storie in mostra a Trapani

Esposto un dipinto di Giacomo Cuttone

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
28 Aprile 2024 19:27
Il mare e le sue storie in mostra a Trapani

Il dipinto “Ex-voto “I CUATTRO FRATELLI” Isole Egadi, Mar Mediterraneo” di Giacomo Cuttone, realizzato nel 2021 per la mostra “Per grazia ricevuta” (Convento del Carmine, Marsala), esposto nelle mostre “Naufraghi” (2022, Finestre sul mondo, Marsala) e “Per grazia ricevuta” (2023, Museo San Rocco, Trapani), facente parte della collezione d’arte contemporanea del Museo San Rocco, dal 10 aprile e fino al 10 maggio resterà esposto nella mostra “Sopravvissuti – Le emozioni del ringraziamento”, presso il Cantiere della Stama International S.r.l di Trapani.

La tela (60x80, acrilico e combine) realizzata rielaborando l’ex-voto “I cuattro fratelli”, evidenzia su tutta la superficie del dipinto l’esatta “iscrizione” dell’Autore Ignoto in tutta la sua spontaneità e semplicità, nonostante la drammaticità dell’evento. L’evento della tempesta in mare che vede protagonisti sopra(v)-vissuti in lotta (tragica) contro le forze impari dei fenomeni naturali (incontrollabili, indomabili). Nella reinterpretazione, l’“iscrizione”, diventando una sorta di scritto-pittura, gioca con lo sfondo, mentre i chiaroscuri delle forme sono un’ulteriore indicazione visuale circa la profondità del dramma in atto e presso l’isola.

L’Isola, nella vita come nell’arte, è simbolo aperto (plurisignificante). Luogo da cui si può nascere e si può anche partire ma, sicuramente e da sempre (per chi si muove in mare), luogo dove approdare per scelta e/o per necessità; per urgenza, nei destini altrimenti destinati agli abissi, è àncora di approdo, riparo e salvezza. I colori scelti (docet Giorgione!) sono quelli della “Tempesta”, l’evento dove la natura ha un esplicito ruolo da protagonista. L’immagine sacra, presente nell’opera dell’Ignoto, è stata sostituita dalla presenza della luce (in contrasto con il resto della superficie plumbea e carica di minacce). La luce.

Una luce spirituale e salvifica (per chi crede). Una presenza, sicuramente, e fino all’ultimo respiro, di speranza disperata. Una speranza, questa, che in questo caso però si avvera. Le barche in-dorate e in combine (ai margini della superficie) rappresentano la fossilizzazione storicizzata. Una scena e dei resti ormai stratificati ma, teatro di vita vissuta, ridata a nuova rappresentazione estetica. Un nuovo dire-vedere che solo l’“archeologia” artistica può richiamare in vita (simbolo di ciò che è stato e non lo è più). Non è mistero per nessuno, che il tempo e gli eventi alle nostre spalle (nonostante il nucleo delle cose accadute non perde nessuna delle sue qualità essenziali) necessitano del tempo che li legge e li risignifica.

La mostra, organizzata dall’Associazione Amici del Museo di San Rocco, è stata curata da Giusy Santoro e Maria Candela ed ospita, oltre al dipinto di Cuttone, le opere di Stefania Calamia, Giovanna Cammarasana, Maria Candela, Sergio Crimiti, Rezia Defilla, Rita Ernst, Giovanna Fazio, Francesco Fratantonio, Agnese Giacalone, Giuseppe Ingrassia, Cristina Martinico, Tommaso Rallo, Giuseppina Santoro, Valeria Vulpetti. Tra le opere anche gli scatti realizzati da BlackJoy Photography (Lampedusa 2020-2022) e Michele Santoro (Trapani 2021).

Questa mostra costituisce un esempio importante di come uno spazio confiscato, in questo caso un Cantiere navale, possa essere valorizzato dalla pratica del riuso sociale.

La mostra – dice Maria Candela, una delle due curatrici – racconta il “trauma” vissuto in mare nel ricordo di chi non c’è più nell’indifferenza degli altri. Sopravvissuti siamo tutti noi che ogni giorno sfidiamo le leggi della natura e che a poco a poco, senza accorgercene ne paghiamo le conseguenze. Questa mostra entra impetuosa dentro di noi per farci riflettere e lasciare un segno.

La storica dell’arte Sara Pianelli ha trovato molto stimolante il fatto che la mostra viene ospitata in questo luogo (un cantiere navale) e venga caratterizzata da un dialogo tra i vari aspetti del viaggio per mare e i viaggi della speranza che fanno molti profughi alla ricerca di migliorare le proprie condizioni di vita e per farlo devono affrontare le insidie del mare. Interessante il parallelismo con i pescatori trapanesi. La mostra ospita molte opere realizzate come ex-Voto, in ringraziamento alla Madonna di Trapani per essere sopravvissuti al naufragio in mare. Trovo molto interessante questo parallelismo e trovo molto singolare come queste opere di diverse tipologie, ci sono opere pittoriche, opere polimateriche, installazioni che alla fine convivono in un allestimento davvero gradevole.

Comunicato stampa

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