Il grido d'allarme dell'ass. "Salviamo la Colombaia": «Istituzioni assenti»

"Si teme la perdita del finanziamento di due 2,5 milioni di euro"

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
27 Giugno 2023 10:13
Il grido d'allarme dell'ass.

Sembra tutto fermo circa il restauro e la valorizzazione della Colombaia. Si teme la perdita del finanziamento di due 2,5 milioni di euro e le Istituzioni sono assenti. A dichiararlo è Luigi Bruno, presidente Associazione "Salviamo la Colombaia" che spiega: "Nella Regione Sicilia vi sono stati dei rimaneggiamenti attraverso i quali è stata rilevata la scarsa o nessuna attenzione sulla utilizzazione del PNRR. Abbiamo preso atto del D.D.S. n. 5125 del 21/11/2022 con il quale veniva accertata in entrata la somma di 27 milioni di euro per il finanziamento dell’ “intervento n.13 “Progetto integrato di restauro, fruizione e valorizzazione dell’immobile costiero Colombaia- Castello di Mare – Torre Peliade.

Trapani” ed il relativo piano di riparto in diversi esercizi finanziari. Con tale piano di riparto abbiamo rilevato che è stata assegnata la somma di 2.500.000,00 da utilizzare nel corso dell’anno 2023 e purtroppo non è stata rilevata alcuna notizia sull’iter della pratica relativa. Da quanto riportato dai mass-media tale rimaneggiamento ha evidenziato e rimarcato una mancata attenzione sul problema Colombaia. Su tale questione, nel corso dei 21 anni di esistenza della nostra Associazione, è stato rilevato che nessun partito politico locale e regionale ha saputo assumere una precisa posizione al riguardo.

Molte inutili e pompose parole mai un atteggiamento, una decisione, una caparbietà che potessero fare capire il loro vero interesse.Il silenzio che alita attorno a tale problema lascia un profondo senso di preoccupazione per la ormai documentata mancata capacità/volontà ad operare nell’interesse non solo di un bene di grande valore ma di una cittadinanza che ha sofferto e soffre per un silenzio che dura da troppo tempo. Per rompere tale assenza l’Associazione ha realizzato fin dalla sua costituzione un insieme di attività attraverso le quali potere fare sbloccare questa incresciosa situazione, ma è bene ricordare anche la mancata attenzione da parte della Regione.

Negli anni sono passati molti Assessori per i beni culturali, rappresentanti di diverse accezioni politiche, e nessuno di essi si è mai impegnato con determinazione per la risoluzione. Come Associazione non siamo stati mai coinvolti (perché mai!), anzi siamo stati bistrattati e non tenuti nella debita considerazione di una organizzazione di volontariato che vuole dare lustro ad un inestimabile bene. Per tale comportamento ci siamo sentiti mortificati e considerati come una entità senza alcuna valenza ed alla quale non è stato opportuno concedere il credito di una particolare attenzione.

Con grandi difficoltà siamo ancora sulla breccia e non abbiamo intenzione di mollare. Sarebbe corretto che chi di dovere assumesse e portasse a termine, responsabilmente ed in tempi brevi ed al fine di evitare che le somme destinate cadano in prescrizione, quell’impegno di cui al succitato decreto. Ma sarebbe più efficace se i mass-media, i partiti e gli uomini politici sia locali sia regionali, nonché i cittadini, nessuno escluso, dessero voce ed anima alla risoluzione di una legittima quanto annosa richiesta".

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