Il Comitato quartiere Sant'Alberto si racconta tra difficoltà e voglia di fare

Viaggio nel mondo delle iniziative del Comitato che va avanti nonostante mille avversità.

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
05 Maggio 2021 06:55
Il Comitato quartiere Sant'Alberto si racconta tra difficoltà e voglia di fare

Continua la nostra attenzione per i quartieri, questa volta abbiamo sentito Giovanni Parisi ed Anna Rallo, rispettivamente presidente e vicepresidente del Comitato Quartiere Sant’Alberto Fontanelle Sud aps. «Da quando è nato il comitato di quartiere ci siamo impegnati per il sociale, soprattutto nei periodi di festa abbiamo cercato di dare un aiuto a chi si trova in difficoltà, comprando beni di prima necessità e regali ai bambini. Ma non solo, infatti abbiamo organizzato delle feste nella nostra piazza e fatto realizzare dei murales.

Il nostro intento è quello di far capire lo scopo del comitato di quartiere, ovvero quello di agire in favore della collettività, creando aggregazione tra i cittadini e l’amministrazione, nel rispetto della legalità. In tale direzione – continuano – abbiamo organizzato, assieme alla Scuola Pertini, la giornata dell’albero per parlare di legalità e rispetto per l’ambiente». Quindi un intento educativo e non solo ricreativo. Quali sono le vostre battaglie? «Una fra tutte il centro Nino Via: dopo dieci anni è stato finalmente riaperto.

Un ringraziamento va all’amministrazione di Giacomo Tranchida, che si è dimostrato sensibile al problema, visto anche le condizioni di abbandono e di vandalismo a cui era soggetta la sede». E adesso? «Adesso, il centro Nino Via è diventato un punto di ritrovo e di riferimento per molti ragazzi che vanno a giocare in loco. Stiamo infatti cercando di creare un centro giovanile» – evidenziano. In particolare Giovanni Parisi sottolinea: «Grazie alla UISP Trapani, abbiamo trovato un campetto da calcio da installare, siamo in attesa di tutte le autorizzazioni necessarie.

Parallelamente vorremmo unire anche le attività per i meno giovani, mettendo in funzione i due campi di bocce. Non solo, dal 15 maggio inizieremo, sempre in collaborazione con la UISP ed altre associazioni, dei corsi di ginnastica all’aperto sia per disabili che per anziani ed anche dei corsi di musica con l'associazione AP». Quali difficoltà avete incontrato durante il cammino? «Di certo la pandemia è stata il peggiore dei mali, quando a novembre ci consegnarono il Centro Nino Via nessuno poteva andare perché ci trovavamo in zona rossa.

Poi altre difficoltà pratiche, infatti inizialmente avevamo solo un decespugliatore, ma poi siamo riusciti a rimettere in funzione vari utensili in disuso. Un ringraziamento va ai vari volontari ed anche alla Saman che si è interessata tramite il progetto ‘lavori socialmente utili'». Ed adesso? «Ora la sede è accessibile, grazie ai tanti sacrifici ed al lavoro di squadra. Ma la difficoltà non è solo in termini di tempo, ma è anche economica». Come fate? «Principalmente ci autofinanziamo con una iscrizione di 30 euro annuale».

Volete fare un appello? «L’appello è rivolto a tutti coloro che sono in grado di poterci aiutare al fine di poter comprare materiale di consumo ed attrezzature per mantenere questa bellissima struttura». Il Comitato serve anche per le segnalazioni e le problematiche che si verificano nel quartiere. «Noi facciamo da anello di congiunzione tra i residenti e l’amministrazione. Cerchiamo di essere presente e costantemente in contatto con tutti».Pietro Vultaggio

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