Alla presenza di autorità civili, militari e religiose si è svolto ieri mattina – presso il salone d’Onore della Prefettura – un incontro in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi di concentramento. Presenti – collegati in remoto – una vasta rappresentanza di studenti, veri destinatari della giornata «affinché la memoria possa assurgere a memoria per il futuro in modo che i giovani possano portarci a respingere la disumanità», come sottolineato nel discorso di apertura dal Prefetto Filippina Cocuzza.
«Più si conosce la storia, più si percepisce la disumanità vissuta. In tal senso gli educatori hanno un ruolo fondamentale, quello di diffondere l’educazione. Mi inorgoglisce – prosegue Cocuzza – che siano presenti qui tutti i sindaci, a testimonianza dell’adesione al progetto», della “Dichiarazione di Intenti” con la quale i comuni si impegnano alla posa delle “Pietre d’Inciampo” in coincidenza delle abitazioni dei concittadini deportati. Il progetto ha già avuto il riconoscimento dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, in considerazione del nobile fine del suo promotore, l’artista tedesco Gunter Demnig, secondo cui ogni pietra - sulla quale vengono riportati il nome e cognome del deportato - rappresenta un “inciampo” e come tale, costringe chi vi si imbatte a ricordare quanto accaduto, intrecciando passato e presente, ovvero memoria e attualità.
Le "Pietre d'Inciampo" sono piccole targhe d'ottone della dimensione di un sanpietrino (10x10) che vengono poste a scopo memoriale davanti alla porta dell’ultima abitazione delle vittime della ferocia, recante il nome della vittima, l’anno di nascita, la data e il luogo della deportazione e la data di morte. «La cultura è la pietra d’inciampo più forte per combattere l’antisemitismo», ha affermato Tranchida. La proposta al Prefetto di apporre un QR Code per il rimando ad un link d’informazione: «Una tecnologia immediata in modo che diventi patrimonio comune attraverso la pietra.
In questa provincia, coi miei colleghi, abbiamo un dovere particolare, quello dell’accoglienza perché siamo la prima porta d’Europa». «Accogliamo questo messaggio e facciamolo nostro – aggiunge la sindaca di Erice, Daniela Toscano - oggi più che mai. Non restiamo indifferenti. Onoriamo il Giorno della Memoria, affinché non venga mai meno la consapevolezza, la responsabilità, la coscienza delle nostre azioni. La memoria, in tal senso, rappresenta la speranza di un futuro migliore ed il suo esercizio è l’unico antidoto contro l’odio e per la costruzione di comunità sempre più giuste». «In questo giorno in cui tutto il mondo commemora le vittime dell'Olocausto, abbiamo voluto aderire e sottoscrivere, presso la Prefettura di Trapani, l'impegno del nostro Comune alla realizzazione del progetto "Pietre d'Inciampo", per tenere viva la memoria di tutti i deportati nei campi di concentramento – ha dichiarato Francesco Stabile, primo cittadino di Valderice - Un'iniziativa che, negli ultimi anni si è sviluppata in molti Paesi Europei e che prevede l'installazione di un mattone di ottone davanti alle ultime abitazioni delle vittime delle deportazioni.
Un inciampo emotivo e mentale, non fisico, che simboleggia una riflessione di chi vi passa vicino e possa riflettere su quel nome inciso, ridando individualità a chi si voleva ridurre soltanto ad un numero».