Potrebbe essere ribattezzato il “festival della discordia”. Le polemiche attorno al “Green Valley Pop Fest” non sono destinate a placarsi. L’ennesimo colpo di scena è arrivato nelle scorse ore, quando la giunta, guidata dal sindaco Giacomo Tranchida, ha revocato il contributo di 50 mila euro concesso “last minute” agli organizzatori del festival che si è svolto a Piazza Vittorio lo scorso mese di luglio.
Una decisione presa allora a ridosso dell’evento, con la giunta convocata in fretta e furia dopo il “no” dell’Atm e i soldi prelevati dal fondo di riserva, in netto contrasto con il regolamento comunale sui contributi alle associazioni per gli eventi. Circostanza che portò ad uno scontro in aula tra maggioranza e opposizione.
Oggi la notizia della revoca del contributo, motivata dal fatto che gli organizzatori avrebbero incassato 50 mila euro dall’Ente Luglio Musicale, attraverso la Regione Siciliana, in qualità di co-produttore dell’evento.
Altra circostanza che suscitò dubbi e polemiche. L’assessora Rosalia D’Alì, con delega all’Ente, ammise infatti di essere stata tenuta all’oscuro dell’operazione.
Sulla vicenda è intervenuto il consigliere d’opposizione Tore Fileccia che torna a chiedere le dimissioni dell’assessore Lele Barbara.
“Dopo proclami durati 6 mesi, per aver riportato in compartecipazione la grande musica a Trapani - sottolinea Fileccia - dopo aver promesso 50.000 euro agli organizzatori, che quarantotto ore prima dell'evento avevano avvisato l'amministrazione di non poter eseguire la rassegna canora senza il contributo promesso. Dopo aver prelevato dal fondo di riserva 50.000 euro per soddisfare gli impegni presi, dopo tutto ciò ecco la revoca di oggi. Cavalcando la scusa che il Green Pop fest ha percepito tramite Luglio musicale già 50.000 euro della Regione Siciliana, contributo finalizzato esclusivamente agli organizzatori, adesso Tranchida e Barbara, insieme a tutta la giunta , precisano che il Luglio Musicale è una partecipata del Comune e revocano l’impegno preso precedentemente. Io - conclude Fileccia - non sono stato dal primo momento convinto di queste 50.000 euro, ma una volta data la parola, mi irrito al solo fatto che la città di Trapani venga meno ad una promessa”.