Non vi fu violazione di privacy, di domicilio e nessuna diffamazione. È questo il provvedimento della Procura della Repubblica di Trapani, arrivato nel tardo pomeriggio di ieri, che vede ancora protagonista l’aggressione, avvenuta a Fulgatore, ai danni del noto animalista Enrico Rizzi.
A darne notizia è stato lo stesso influencer trapanese durante la sua quotidiana diretta Facebook.
«È arrivata finalmente una bella notizia – ha dichiarato, esultando, l’animalista – e cioè la richiesta di archiviazione».
L’aggressione, che risale a maggio dello scorso anno, era avvenuta a seguito di un blitz di Enrico Rizzi per un caso di maltrattamento nei confronti di un cane, denunciato da alcuni abitanti della frazione.
Un vero e proprio caso mediatico che, però, non tende a concludersi. Perché, se da un lato la Procura di Trapani ha emesso che Rizzi e il suo avvocato Alessio Cugini «rimanevano nella strada e nel cortile dell’immobile» e che «le affermazioni proferite da Rizzi non assumono il tratto della lesività all’onore e alla reputazione», la famiglia protagonista si è invece opposta all’archiviazione.
«Io non mollo – ha dichiarato Enrico Rizzi – e non mollerò mai. La verità sta uscendo fuori, la giustizia arriva e adesso, finalmente, sta iniziando ad arrivare».