Fondi europei a rischio, in ritardo anche il comune di Trapani

Secondo Cristina Ciminnisi «si perderanno risorse e opportunità di sviluppo»

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
27 Aprile 2023 09:38
Fondi europei a rischio, in ritardo anche il comune di Trapani

«Solo un quarto di progetti finanziabili con le risorse europee di Agenda Urbana del Po Fesr 2104-2020 è in dirittura d'arrivo e c'è grande incertezza sulle somme che non saranno spese entro il 31 dicembre di quest'anno».

Lo ha affermato al termine dei lavori della Commissione UE dell’ARS, il suo presidente Luigi Sunseri (M5S). Il dato è emerso nel fare il punto insieme ai sindaci delle aree interessate.

Una situazione diffusa tra i Comuni siciliani e non va meglio il comune di Trapani come sottolinea la deputata trapanese Cristina Ciminnisi (M5S), vicepresidente della Commissione UE: «Le notizie sul comune di Trapani non sono confortanti. Sono 17 i progetti selezionati e inseriti su agenda urbana "Sicilia Occidentale" che vedono il capoluogo potenzialmente beneficiario di 15,3 milioni di euro. Di questi 17 progetti, sono stati ammessi a finanziamento, solo 9 interventi, poco più della metà, per un importo di circa 4,4 milioni di euro, un valore pari a solo un terzo del complessivo. Dalle informazioni in nostro possesso però non si registra nessun avanzamento di spesa e dal comune di Trapani nemmeno un euro è stato richiesto a rimborso alla Commissione Europea. Ciò è molto preoccupante perché se gli interventi non saranno realizzati nei tempi previsti, si rischia di perdere risorse e opportunità di sviluppo per il territorio».

«Staremo molto attenti e vigileremo – conclude Ciminnisi – che tutti i progetti che non dovessero esser realizzati entro la fine dell’anno vengano messi in salvaguardia con fondi che non intacchino la nuova programmazione e le risorse europee 2021-2027. I progetti presentati devono essere finanziati con i fondi Fesr 2104-2020, non un euro deve ritornare indietro e i Comuni devono fare in modo da rispettare tempi e procedure che l’UE ci chiede».

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