Il grido d'aiuto è categorico perché il rischio di perdere un enorme patrimonio storico si fa sempre più incalzante. Lo scorso 29 Aprile, presso il palazzo Florio a Favignana, si è tenuto un convegno dal titolo "Salviamo la Chiesa di Sant'Antonio". Organizzato dalla sezione trapanese di Italia Nostra, hanno presenziato la Diocesi di Trapani e il Comune di Favignana che ha patrocinato l'evento. Ciò che occorre è trovare una somma di denaro, tramite sponsorizzazione, in grado di avviare al più presto i lavori di restauro dell’edificio e di ripristino delle pitture murali ed anche la sua prefigurazione della futura gestione di questa chiesa. da parecchio tempo l'acqua piovana penetra dal tetto e scivola lungo le pareti interne danneggiando gravemente le belle immagini degli affreschi a tempera. Pertanto è necessario ed urgentissimo un intervento di risanamento strutturale e di ripristino degli affreschi deteriorati.
«Italia Nostra ha voluto lanciare un grido d’allarme sul grave degrado della chiesa di Sant’Antonio di Favignana per sollecitare le diverse istituzioni ad agire in fretta», ha detto Totò Pellegrino. «Tutti gli interventi sono stati di ottimo livello; se troveremo uno sponsor stamperemo gli atti del convegno. Abbiamo apprezzato molto la disponibilità e la volontà del Vescovo Piero Maria Fragnelli».«Anche il dott. Bartolomeo Figuccio della Soprintendenza di Trapani - prosegue Pellegrino - ha dichiarato la propria intenzione di predisporre un apposito progetto della Soprintendenza.
Inoltre il Sindaco Forgione e il deputato regionale Dario Safina hanno dichiarato che si attiveranno per recuperare almeno una parte dei fondi necessari; pare anche che alcuni privati vogliano offrire il proprio contributo.Mons Piero Messana, con una sua slide, ha precisato che il contributo della Cei per il risanamento della struttura è stato di 143.800 euro e che però, a causa dell’aumento dei prezzi, il costo aggiornato è diventato di 224.800 euro; pertanto bisogna recuperare altri 80.000 euro.
Inoltre si stima che per l’urgente ripristino delle pitture murali sia necessaria l’ulteriore somma di circa 100.000 euro».
Questa chiesa, progettata dal famoso architetto Giuseppe Damiani Almeyda, fu commissionata dalla famiglia Florio nel 1893. La proprietà della chiesa nel 1939 passò dai Florio ai Parodi e, negli anni '80, alla banca di credito cooperativo che nel 2000 l’ha donata al vescovado di Trapani. Ai favignanesi questa chiesa è particolarmente cara perché è legata alla storia dei Florio e dell'isola, perché i rais e i proprietari pregavano il miracoloso Sant’Antonio prima di ogni mattanza ed anche perché molti dei visi dipinti sulle pareti sono ritratti di giovani favignanesi morti prematuramente. La Chiesa di Sant'Antonio è preziosa perché è un raro esempio di edificio sacro che all'interno presenta affreschi in stile Liberty.