Anno 2021, ventunesimo secolo. Eppure a volte sembra che si vivi nel medioevo. Discriminazioni ed etichette per i propri orientamenti sessuali, religiosi e razziali, purtroppo, fanno parte della nostra quotidianità e non salvano nessuna città e nessuna provincia.
Nelle ultime ore, poi, ha fatto molto discutere quello che è successo a Paolo, un ventiquattrenne trapanese che, al momento, si trova a Levanzo e che si è sfogato su Facebook.
«Ieri sera - ha scritto sul proprio profilo - il ragazzo dietro al bancone ha scritto la parola "Gay" al posto di chiedermi il cognome sul mio ordine. Se non fosse già abbastanza grave e ridicolo così, c'è da dire anche che lui e i suoi colleghi che mi hanno consegnato il cartone non hanno avuto nemmeno l'accortezza e l'attenzione di rimuovere il bigliettino. E così, mi viene consegnato questo cartoncino con annesso foglietto verde della comanda e la parola "Gay" scritta bella in risalto».
Un comportamento segnalato anche da alcuni colleghi del ragazzo che, in tarda serata, hanno chiesto spiegazioni ai dipendenti del ristorante. Spiegazioni che, però, non sono arrivate. Come nemmeno le negazioni o le scuse.
«Dispiace solo per l'evento - ci ha dichiarato Paolo - non per altro. Siamo ancora indietro ed è evidente, anche senza questi racconti. Mi dispiace però vedere che le nuove generazioni, anche se non tutte per fortuna, non si evolvono e vivono ancora nell'ombra di un sistema malfunzionante che li educa e cresce così».
Una situazione spiacevole e inammissibile per il secolo e l'epoca che stiamo vivendo. Eppure Paolo, il ragazzo vittima della discriminazione, ha reagito in maniera positiva e matura.Perché, come cantava Battiato in Povera Patria, «si può sperare che il mondo torni a quote più normali».Arrivano, intanto, i primi messaggi di solidarietà al ragazzo trapanese. Valentina Villabuona, Presidente dell'Assemblea Provinciale del Partito Democratico, è stata una delle prime.
«Da quando in provincia di Trapani nell'ordine in pizzeria si indica il genere? - ha scritto la Villabuona - Hanno scritto gay, forse pensando di essere spiritosi, sono solo ignoranti. A Paolo dovrebbero andare le scuse di tutte e tutti, per il gesto becero commesso dal gestore di una pizzeria, che dimostra quanto questo paese abbia bisogno di un cambio culturale. Decidere guardando una persona il suo genere, dimostra ignoranza, mancanza di cultura e una latente omofobia. Il clima che si sta alimentando in questi mesi, porta a gesti discriminatori come questo, che può sembrare insignificante, ma invece è molto grave. Bisogna solo chiedere scusa per questo triste episodio e continuare a lavorare per un cambio culturale, consapevoli di quanto sia lunga la strada per affermare i diritti di tutte e tutti».