Questa domenica 25 aprile ricorre la Festa della Liberazione, il 76esimo anniversario da quando, nel 1945, l'Italia venne definitivamente liberata dall'occupazione nazista e dall'oppressione del regime fascista.
Come ogni anno anche per questo anniversario, il secondo durante la pandemia, l'amministrazione comunale, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) e alcuni cittadini si sono riuniti in via Lungaro, una traversa della Via Marconi, per ricordare sia il partigiano ericino Pietro Ermelindo Lungaro, barbaramente ucciso dai nazisti il 24 Marzo alle Fosse Ardeatine, che tutti i partigiani che hanno combattuto o sono morti per liberare il Paese dal nazifascismo.
La celebrazione ha avuto inizio intorno alle 11:30 e hanno partecipato il sindaco di Erice Daniela Toscano, il presidente provinciale della sezione ANPI di Trapani Aldo Virzì e il figlio del partigiano Lungaro.
A parlare per primo è stato il presidente dell'ANPI Aldo Virzì che ha voluto sottolineare l'importanza di cosa fosse la resistenza, sia per il territorio ericino che per quello nazionale, e ricordare chi ha dato la vita per la libertà.
A seguire ha parlato il figlio del partigiano Lungaro che ha ricordato il padre, mai conosciuto perché ancora nel grembo materno, come un uomo che ha messo la patria prima di tutto, del fatto che oggi i giovani non hanno più i valori di un tempo e ha raccontato un recente fatto di cronaca il cui dei giovani hanno picchiato senza pietà una persona invalida.
Per concludere la solenne manifestazione è stata la sindaca di Erice Daniela Toscano che ha ricordato l'atroce massacro delle fosse ardeatine e la liberazione, ricordando che il Consiglio comunale ha votato una mozione su un premio in onore di Lungaro dal nome "Pietro Lungaro, una vita per la libertà", un premio annuale a tutte le persone che si sono contraddistinte nella lotta contro ogni discriminazione.
